Beni confiscati alla mafia. Il recupero sociale è realtà

L'amministrazione comunale di Busto Arsizio prosegue nel recupero di immobili confiscati alla criminalità organizzata, con progetti finanziati dalla Regione Lombardia per fini sociali. Nuovi interventi in programma per due immobili, con contributi significativi per le casse comunali.

Beni confiscati alla mafia. Il recupero sociale è realtà

Beni confiscati alla mafia. Il recupero sociale è realtà

Prosegue l’impegno dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio nel recupero degli immobili confiscati alla criminalità organizzata. Dopo i locali dell’ex pizzeria in via Quintino Sella, il primo importante progetto di recupero con finalità sociali attuato in città, ora sono in programma altri interventi per due immobili confiscati negli anni passati alla mafia. Uno si trova in via Amalfi 8 e richiede un investimento di circa 230mila euro, l’altro in viale Diaz 10 per una spesa di 31mila euro. Fondamentale le risorse stanziate da Regione Lombardia, che ha assegnato per i due interventi contributi, rispettivamente, per 97mila e 14mila euro, in tutto oltre 110mila euro, decisamente un contributo importante per le casse comunali. Da sottolineare che Regione Lombardia anche per l’anno 2024 ha infatti previsto l’erogazione di contributi per il recupero e l’utilizzo ai fini sociali o anche istituzionali dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, il comune bustese ne ha fatto richiesta, domanda accolta pertanto i fondi ci sono. Su proposta dell’assessore all’Inclusione Paola Reguzzoni proprio l’altro giorno la giunta ha preso atto dell’assegnazione da parte di Regione Lombardia con decreto della Direzione Generale Sicurezza e Protezione Civile dei contributi per il recupero di due immobili confiscati. Per quanto riguarda l’intervento di recupero in via Amalfi a carico dell’amministrazione restano 130 mila euro, per l’immobile in viale Diaz 17. 371 mila euro.

Rosella Formenti