
Lo psicoterapeuta dell'età evolutiva Alberto Pellai
Varese, 8 aprile 2025 – Storia finita, il piccolo Luca non tornerà dalla famiglia affidataria dove è cresciuto ma resterà in quella adottiva scelta dal Tribunale dei minori. A darne notizia in un lungo post su Facebook è lo psicoterapeuta dell’età evolutiva, Alberto Pellai che si era speso pubblicamente contro la scelta del Tribunale. “A tutti coloro – e sono tantissimi – che negli ultimi 10 giorni, dopo il mio ultimo post su questo caso mi hanno scritto per sapere di Luca, comunico che in via definitiva il Tribunale dei Minori di Milano ha annunciato di aver rigettato il ricorso fatto dalla famiglia affidataria del bambino. Quindi Luca rimarrà nella famiglia adottiva cui è stato assegnato poche settimane fa”.
L’analisi
Il dottor Pellai continua: “Il Tribunale dei Minori ha stabilito che questa è la migliore soluzione per questo bambino contro ogni evidenza clinica e contraddicendo la giurisprudenza che su casi come questo si è già espressa in altre sedi e in altri casi in modo completamente diverso, privilegiando – come è giusto che sia – il principio della continuità affettiva. Tutte le persone che si sono interessate a questo caso sono state accusate di averlo “mediatizzato” e la mediatizzazione del caso compare nella decisione finale del Tribunale dei Minori come la ragione per cui il bambino da settimane non ha più potuto vedere nemmeno per un minuto la famiglia che lo ha amato e cresciuto praticamente da quando è nato. Non va trascurato il fatto che il bambino è stato prelevato come un pacco postale e dopo sole due ore di avvicinamento alla famiglia adottiva, spostato lì senza più avere alcun contatto con i due genitori che lo hanno amato e cresciuto dal suo primo mese".

La speranza
Non tutto è perduto anche se i tempi non si annunciano brevi: “Ora, per la revisione del caso di Luca, occorre ricominciare tutto daccapo e questo comporta che la prossima decisione che potrebbe ribaltare quanto stabilito dal Tribunale dei Minori di Milano potrà arrivare solo in un tempo minimo di alcuni mesi, perché sono questi i tempi della Giustizia purtroppo. Questo bambino si trova letteralmente catturato nelle maglie dei tempi di una Giustizia che con lui è stata spaventosamente ingiusta, che non ne ha tutelato i diritti e il bene maggiore. E’ stato l’oggetto di uno scontro di poteri, che ha messo una regola burocratica davanti ad ogni interesse del minore. Io non avrei mai immaginato che questo sarebbe stato l’esito.
L’amarezza
“Scopro che avendone parlato in modo ufficiale e pubblico, ho contribuito alla decisione del Tribunale dei Minori di allontanare velocemente e definitivamente il bambino dalla famiglia che lo ha amato e cresciuto dal primo mese di vita. Ovvero, io stesso con il mio lavoro di specialista dell’età evolutiva, mi sono trasformato per Luca da fattore di protezione a fattore di rischio, cosa che mi fa soffrire oltremodo”.