MACCAGNO (Varese)
Un piccolo universo urbanistico, ma anche mnemonico ed emotivo. E poco importa se la taglia del paese è minuscola: la grande bellezza è spesso nei piccoli dettagli. Quelli che probabilmente hanno convinto una severa e selettiva commissione nazionale ad emettere una sentenza che definire epocale è un eufemismo: unico centro del Varesotto a potere vantare questo privilegio, la minuscola Maccagno Imperiale entra a pieno titolo nella ristretta schiera dei "più bei borghi d’Italia". Lo ha stabilito il Consiglio Direttivo della famosa associazione istituita nel 2002 per valorizzare le eccellenze dell’Italia Nascosta impropriamente definita anche Italia Minore, prendendo atto della candidatura che il Consiglio comunale di Maccagno con Pino e Veddasca aveva deliberato all’unanimità nel dicembre 2021 sperando di fare breccia nelle valutazioni di un gruppo di ispettori incaricato di certificare vivibilità, omogeneità estetica e meriti storico-architettonici della località in base ad una serie infinita di variabili, ben 72. Visita evidentemente convincente. Nelle ultime ore, la notizia tanto attesa da Roma: l’ammissione di 7 nuovi borghi all’interno dell’associazione che oggi tiene insieme una community elettiva ben 361 piccoli centri del Belpaese. Tra loro Maccagno Imperiale, assieme alla ligure Badalucco, all’umbra Giano, all’abruzzese Palena, alla marchigiana Monteprandone, alla campana Frigento e alla siciliana Agira.
Ed è una new destinata a marcare l’immagine del tentacolare Comune del Luinese, in particolare quella del paese rivierasco che si distende lungo la statale 394 con affaccio diretto sulla sponda lombarda del lago Maggiore, piccola realtà urbana che in epoche lontane aveva scritto pagine memorabili di storia e che in anni recenti ha spesso portato in piazza la memoria storica del proprio passato. Facile immaginare che questa buona novella abbia un effetto promozionale non indifferente per una Maccagno Imperiale fotogenica, valorizzata da quello che resta di un vecchio castello, da una torre medievale e da insegne un po’ datate che raccontano di un’attività commerciale che è andata esaurendosi. Di qui l’ottimismo espresso ieri dal sindaco Fabio Passera, in particolare sulla possibilità d’intercettare quote di turismo “smart“, anche grazie alla forza comunicativa di un’associazione che edita una guida distribuita in 50mila copie e che gestisce un portale – www.borghipiùbelliditalia.it – da un milione e mezzo di visitatori all’anno.