ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Busto Arsizio, raggiravano donne ricche e nubili: ereditiera ridotta in miseria. Ecco come agiva il terzetto

Arrestati tre uomini residenti nel varesotto, avrebbero sottratto alle loro vittime un patrimonio di un milione e 200mila euro. Uno di loro, infermiere, si vantava con gli altri due complici di tenere in vita una donna con interventi farmacologici, per portarle via tutti i soldi

L'operazione messa in campo dalla Guardia di Finanza

Busto Arsizio, 30 agosto 2023 – L’infermiere, il libero professionista e lo sbandato: il terzetto per mesi avrebbe raggirato due donne sole, in situazione di fragilità emotiva, ma con ingenti disponibilità economiche, per mettere le mani sui loro patrimoni. I tre uomini, italiani, residenti nel varesotto, sono stati arrestati dai militari della Guardia di finanza di Varese al termine di un’articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio che ha portato alla luce la sconcertante vicenda: avrebbero sottratto alle loro vittime un patrimonio del valore di oltre 1 milione e 200 mila euro.

Le vittime: donne nubili

L’attività investigativa ha preso avvio dalla segnalazione di un istituto di credito di un’operazione sospetta ai fini della normativa antiriciclaggio, sulla base della quale appariva che una donna, in condizioni di particolare fragilità, fosse vittima di alcuni soggetti senza scrupoli che l’avrebbero indotta a compiere azioni sul proprio patrimonio contro il proprio interesse, sperperando il suo ingente patrimonio e riducendola ad uno stato di assoluta indigenza. Gli investigatori hanno quindi condotto approfondimenti, con intercettazioni telefoniche e accertamenti sui conti bancari, grazie ai quali è stato ricostruito il modus operandi del sodalizio le cui vittime erano donne nubili, individuate dai tre uomini non solo per le ingenti disponibilità finanziarie e immobiliari possedute ma anche per i loro problemi di natura psicologica e per la fragilità conseguente alla recente perdita dei genitori con cui avevano convissuto sino all’ultimo, condizioni di cui il diabolico terzetto era a conoscenza.

Ereditiera ridotta in miseria

Durante l’indagine è emerso che una vittima era stata indotta a dismettere l’ingente patrimonio ricevuto in eredità dai facoltosi genitori, valore di 450 mila euro, finendo a vivere in un alloggio messo a disposizione dai servizi sociali di un comune della provincia varesina e con i pochi proventi della pensione di invalidità, che, aspetto ancora più sconcertante, le veniva in parte sottratta da uno degli indagati. Inoltre nel caso di un’anziana, in gravi condizioni di salute, madre di una delle vittime, uno degli indagati, l’infermiere, si vantava con i complici per l’impegno per evitarne il decesso con interventi farmacologici praticati in assenza del medico, per tenerla in vita in vista di sottrarle l’eredità.

Il blitz della Finanza

Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle hanno effettuato perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, sequestrati telefonini e altri beni, al termine delle attività il valore del patrimonio sottratto alle vittime a favore degli indagati è stato quantificato in oltre 1.200.000 euro (790 mila euro in somme di denaro e 450 mila euro quale controvalore degli immobili). La gravità del quadro indiziario, le numerose fonti di prova raccolte dai finanzieri, la pericolosità delle condotte messe in atto dagli indagati e soprattutto il concreto pericolo della reiterazione dei reati hanno indotto la Procura di Busto Arsizio a chiedere la misura cautelare personale nei confronti dei tre uomini al competente gip che l’ha concessa per scongiurare i pericoli di inquinamento delle prove, di fuga e di reiterazione dei delitti da parte degli indagati.