
L’area dismessa di via Vercelli, poco distante dalla stazione di Busto, dove si è consumata la violenza sessuale
Busto Arsizio, 22 aprile 2025 – Una scorta civica per le donne che escono dalla stazione ferroviaria Nord di Busto Arsizio. Un “corridoio di sicurezza“ per quante passano nella zona abbandonata di via Vercelli e dintorni, dove otto giorni fa una ragazzina è stata costretta a bere alcolici, selvaggiamente picchiata e violentata da un 21enne egiziano.
La reazione è in due proposte. La prima: un gruppo di volontari si è offerto di accompagnare le donne fino a casa. E due: un corso di autodifesa gratuito. I progetti stanno già raccogliendo consensi: sulle pagine social moltissimi i post a sostegno della “task force“ che vuole proteggere le donne che tornano a casa da sole a piedi lungo un tragitto che parte dalla zona di via Monti, terminal di Ferrovie Nord.
I volontari sono “coordinati“ da Massimo Germino, assistente capo della Polizia penitenziaria, attualmente in servizio al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, al quale stanno già arrivando molte adesioni da parte di persone, uomini e anche donne: “Vogliamo costituire un gruppetto di persone adulte e senza paura che, dalle 18 alle 20 circa, si ritrovi alla stazione Nord. A Milano funziona. Il minimo per garantire la sicurezza è una squadra di tre persone”.
L’idea è stata accolta con favore dall’assessore alla Sicurezza di Busto Arsizio, Matteo Sabba. Oggi l’assessore incontrerà Germino per valutare la fattibilità dell’iniziativa. Da sottolineare che l’amministrazione comunale, dopo le aggressioni tra minorenni in centro città, sta valutando anche l’ipotesi di collaborare con associazioni di operatori delle forze dell’ordine in congedo per attività di vigilanza contro violenza e vandalismi. “La proposta mi vede favorevole – commenta Sabba – Bisogna vedere come attivarla bene”.
Non mancano i dubbi. Paolo Pedotti è consigliere comunale e segretario cittadino del Pd: “Il tema della sicurezza nella zona della stazione Nord era già stato sollevato da noi alcune settimane fa. Quanto agli interventi, devono essere discussi sul tavolo e valutati con le forze dell’ordine”. Le associazioni, riflette il consigliere dem, “possono essere un supporto, ma non possono sostituire le forze di polizia. Non si può pensare di ‘privatizzare’ la sicurezza dei cittadini ed esporre al rischio i volontari, in assenza di tutele legali”.
La palestra CrossFit di Busto “Il Tempio dei Gladiatori“ propone invece corsi di difesa gratuiti per le donne. Prima lezione il 28 aprile.