Busto Arsizio (Varese), 9 ottobre 2024 – Sono "depositi della memoria", tracce lasciate dalle famiglie di industriali del cotone (Ponti, Cantoni, De Angeli Frua, Crespi, Dell’Acqua e Bernocchi) che, tra Ottocento e Novecento, con i loro impianti industriali, case per i lavoratori, convitti, scuole e ospedali, hanno contribuito al cambiamento della storia economica e sociale lombarda. La mostra di storia e archeologia industriale "Fabbriche e memoria. Dall'Olona all'Adda. Busto Arsizio la città delle Cento Ciminiere" rimarrà aperta fino al 17 ottobre nella Sala delle feste del Museo del Tessile.
Dal passato uno sguardo al futuro
Un percorso, dedicato anche alle scuole, a cura di Renata Castelli, Antonella Checchi, Graziella Clementi e Luisa Pagani, che hanno studiato i processi che hanno trasformato il paesaggio lombardo. Fabbriche al centro di percorsi di riqualificazione in grado di preservare la storia o che, al contrario, ne hanno stravolto l'anima. Non nostalgia, ma rispetto del passato e lo sguardo proiettato sul futuro. Un focus, attraverso fotografie e documenti riscoperti negli archivi, sulle principali aziende storiche del territorio e un collegamento con il sito Unesco di Crespi d’Adda. All'inaugurazione hanno partecipato anche l'assessora Manuela Maffioli, il conservatore museale Erica Montedoro, la presidente dell'Ordine degli architetti Elena Brusa Pasquè e il presidente dell'associazione Ttsll (Testimonianze tecnico storiche del lavoro legnanese) Giovanni Cattaneo.