ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Busto Arsizio, due espulsi dopo i disordini. Lo sfogo dei poliziotti: “Nessuno scappa: ci affrontano”

Alcol, danni alle auto e caos al fast food: gli autori riportati in aereo in Marocco. Il sindaco Antonelli (FdI): “Un’aggressione intollerabile. Ma la città non è fuori controllo”

Controlli di polizia a Busto Arsizio: nella notte tra venerdì e sabato 40 persone hanno accerchiato e insultato gli agenti

Controlli di polizia a Busto Arsizio: nella notte tra venerdì e sabato 40 persone hanno accerchiato e insultato gli agenti

Busto Arsizio (Varese) – La città non è fuori controllo. Il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli lo dice con convinzione: “Non deve passare l’immagine di Busto pericolosa perché non lo è, e questo grazie al lavoro immane delle forze dell’ordine presenti sul nostro territorio”. Comunque sia, tra venerdì e sabato la notte di follia in pieno centro, in piazza Garibaldi, protagonisti un gruppo di una quarantina di giovani, per la gran parte stranieri nordafricani, che dopo aver creato il caos hanno rivolto cori offensivi ai poliziotti e insulti nei confronti dell’Italia e del Governo, ha scosso la città.

Un episodio grave sul quale si sono susseguite reazioni politiche e polemiche, che arriva a pochi giorni da quanto accaduto a Capodanno in piazza Duomo a Milano o al Corvetto poco prima. “Non devono passare gli insulti alla Polizia, fatto gravissimo: chi ha tenuto quei comportamenti, chi insulta il nostro Paese, chi va contro lo Stato, deve smetterla, deve essere punito con leggi certe”, dice Antonelli. “Non faccio differenze tra stranieri e italiani: se nel gruppo sarà accertato che c’erano anche italiani vanno puniti, non sono tollerabili quei comportamenti contro le nostre forze dell’ordine, a cui va tutta la nostra gratitudine per il lavoro che svolgono: gli agenti sono pochissimi e, lo sottolineo, fanno miracoli”.

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Quanto accaduto tra venerdì e sabato per la gravità non ha precedenti in città per il numero di soggetti coinvolti, mentre anche nel recente passato non sono mancate risse tra alcuni extracomunitari che hanno comunque suscitato preoccupazione: nel mese di luglio dello scorso anno, ad esempio, una violenta lite tra tre stranieri, ubriachi, che nella loro furia avevano danneggiato un bar in centro aveva fatto discutere. Nulla comunque di paragonabile al grave episodio della notte tra venerdì e sabato sul quale proseguono le indagini che hanno subito portato alla denuncia e, ieri, alla firma del decreto di espulsione per due cittadini marocchini, 25 e 33 anni, già noti alle forze dell’ordine: stavano danneggiando alcune auto accanto a un fast food ma all’arrivo degli gli agenti i due hanno chiamato rinforzi e sono stati raggiunti da una quarantina di giovani, alcuni evidentemente alterati da alcol o sostanze stupefacenti, che hanno accerchiato i poliziotti gridando contro di loro insulti rivolti anche contro l’Italia e la premier Giorgia Meloni. La Lega Giovani ha esposto uno striscione in piazza Garibaldi, davanti al fast food, con la scritta “remigrazione, unica soluzione”, l’appello “accelerare e velocizzare i rimpatri, maggiore sicurezza e maggiore potere e tutela per le forze dell’ordine”.

Sono parole che esprimono profonda amarezza quelle di Paolo Macchi, segretario provinciale del Siulp Varese che dice: “L’80% delle chiamate sono scatenate da situazioni generate dal comportamento degli immigrati, è un dato oggettivo. Quando arriviamo con sirene e lampeggianti, qui non scappa più nessuno... ci prendono in giro”. Com’è accaduto l’altra sera, “nessuno si è spostato”. Quindi richiama l’attenzione sull’ organico: “Serve personale. Io dico alla politica: ma vi rendete conto che Busto è più grande di Varese, che ha quasi 100mila abitanti? E così se una pattuglia interviene in un caso come questo, deve arretrare? E se fosse degenerato tutto? Meno male che non c’è stato spargimento di sangue, i colleghi hanno gestito benissimo la situazione. Ma attenzione all’emulazione...”. Conclude Macchi: “Chi sceglie questo Paese senza la minima voglia di integrarsi, lo sta invadendo e violentando. E se la risposta è sempre e solo quella di puntare il dito sulle forze di polizia, a questo punto toglieteci le armi e anche le auto. Busto e Gallarate vengono continuamente dimenticate dall’assegnazione del personale e stanno per diventare una bomba. La situazione non può che peggiorare, dico alla politica: svegliamoci”. Un appello che chiede di essere ascoltato.