Busto Arsizio (Varese) - Era già conosciuto , ritenuto pericoloso e ieri mattina in Tribunale a Busto Arsizio il detenuto tunisino, arrivato dal carcere genovese di Marassi, l’ha confermato con il suo "folle show" in aula. Davanti al giudice Nicoletta Guerrero si è rifiutato di rispondere alle domande del magistrato, poi ha cominciato ad insultarla. Non solo: ha ribaltato alcuni banchi e ha gettato a terra tutto quello che si è trovato davanti. Il nordafricano è stato allontanato, nel corridoio per bloccarlo sono intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria, due di loro sono rimasti feriti. Il tunisino dovrà rispondere di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, nei suoi confronti, alla luce del comportamento pericoloso tenuto ieri, verrà disposta la perizia psichiatrica.
Ancora una volta il sindacato fa sentire la sua voce in seguito a un’aggressione da parte di un detenuto contro gli agenti, purtroppo situazioni che sono sempre più frequenti, la conferma in quanto accaduto di recente anche nella casa circondariale di Busto Arsizio. Ieri è subito intervenuto Fabio Pagani, segretario regionale Uilpa Liguria che ha dichiarato: "Gli agenti hanno fermato il detenuto senza ricorrere alle armi, intendiamo far giungere ai due colleghi feriti e a tutta la scorta i nostri sentimenti di stima e vicinanza. Il comandante del Nucleo cittadino di Genova aveva comunicato la pericolosità al giudice del detenuto chiedendo la possibilità di giudicarlo da remoto ma la richiesta è stata rigettata. Così si rischia di mettere in pericolo l’ordine pubblico e soprattutto l’incolumità degli agenti della Polizia penitenziaria". Anche Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia con il segretario regionale Pierpaolo Giacovazzo ha richiamato subito l’attenzione su quanto accaduto. "Non ho mai visto una cosa simile – ha detto Giacovazzo –è stato un momento drammatico e di paura al Tribunale di Busto Arsizio, i miei colleghi sono stati pronti nel tentare di contenere l’autore dell’aggressione che ha anche insultato il Giudice".
Ha continuato Giacovazzo con parole piene di amarezza: "Noi sosteniamo che oltre a dover fronteggiare la grave carenza di organico della polizia penitenziaria continuiamo ad assumere il servizio con la speranza di tornare a casa indenni". Ancora una volta Uilpa Polizia penitenziaria sollecita il governo e il ministero ad intervenire, da risolvere la presenza di detenuti con problemi psichiatrici che non devono rimanere in carcere ma in strutture adeguate e la grave carenza di agenti. Solo una settimana fa l’aggressione da parte di un detenuto straniero a un agente nel carcere di Busto Arsizio, già teatro nei mesi scorsi di episodi molto preoccupanti, il più grave nel mese di marzo quando tre detenuti con problemi psichiatrici hanno dato fuoco alle loro celle e 15 agenti intervenuti per metterli in salvo, sono rimasti intossicati, portati all’attenzione del Ministro della Giustizia Marta Cartabia dal sindacato e in un recente incontro dal senatore leghista Stefano Candiani.