
Una delle ultime inaugurazioni di case Aler a Busto Arsizio (Foto d’archivio)
Busto Arsizio (Varese), 27 luglio 2020 - Il bisogno di case è uno dei problemi più difficili da risolvere, tante le famiglie che faticano a trovare alloggi con costi d’affitto accessibili, quindi più che mai preziosa l’offerta di abitazioni da parte di Aler: in città sono pronti 56 appartamenti in due nuove palazzine, in via Tito Speri. Un intervento atteso che finalmente si è concluso, i lavori sono stati completati quindi presto i nuovi alloggi saranno assegnati ad altrettante famiglie che finalmente realizzeranno il sogno di una casa. I cantieri erano stati bloccati con l’emergenza Covid 19, dopo il lockdown sono ripresi e il progetto è arrivato al traguardo.
Un risultato importante che permetterà di cominciare a dare risposte in un settore in cui proprio la pandemia ha peggiorato le condizioni economiche di tante famiglie, molte a rischio sfratto per l’impossibilità di rispettare le scadenze degli affitti. Nel frattempo le 56 nuove abitazioni Aler sono una boccata d’ossigeno. Lo confermano le parole dell’assessore al Welfare Osvaldo Attolini. "Sono una risposta importante - dice - in una situazione che purtroppo è drammatica. Ho fatto un sopralluogo in via Tito Speri e ne sono uscito confortato, senza questi nuovi alloggi la situazione sarebbe stata ancora peggiore". Da rilevare che all’inizio dell’anno erano state 130 le richieste da parte delle famiglie per entrare in graduatoria per l’assegnazione e solo 18 erano state accolte, mettendo a disposizione le abitazioni popolari nel frattempo ristrutturate. Ora l’aiuto arriva dai nuovi alloggi in via Tito Speri: da settembre i Servizi sociali potranno dare il via il bando per l’assegnazione rivolto alle famiglie bisognose. E saranno molte le domande che saranno presentate, non lo nasconde l’assessore Attolini che ogni giorno si confronta con situazioni difficili, aggravate dall’emergenza sanitaria che ha avuto un impatto pesante sulle condizioni economiche di tante famiglie.
«Mi aspetto molte richieste – dice Attolini – per questo le 56 nuove abitazioni sono una boccata d’ossigeno". Certo non bastano a risolvere il bisogno di case in un momento in cui il timore è che con l’autunno la crisi economica si allarghi coinvolgendo altre famiglie. Purtroppo non aiuta il mercato privato. "È pressoché impossibile - sottolinea ancora Attolini - trovare sistemazione in ambito privato per chi vive in condizioni difficili e avrebbe bisogno di costi calmierati". Problema ben conosciuto, su cui negli anni passati si è cercata una collaborazione proprio con i proprietari e gli agenti immobiliari. In città sono molti gli alloggi disabitati che potrebbero essere ricollocati sul mercato degli affitti ma i proprietari puntano sempre più sulla vendita: troppo alto il rischio che l’affitto non sia pagato. "Quando l’alloggio viene affittato - fa rilevare ancora l’esponente della giunta Antonelli - il privato chiede anche due buste paga o anticipi importanti come garanzia, di fronte al timore di fare i conti con persone non solventi". Per questo quei 56 nuovi alloggi popolari sono più che mai preziosi anche se non saranno sufficienti a assicurare una casa a tutte le famiglie che ne faranno richiesta.