
La mostra dedicata alle tv private
Busto Arsizio (Varese), 27 novembre 2016 - Una petizione per salvare gli archivi delle tv private italiane, la prima delle quali - Telealtomilanese - nacque proprio a Busto Arsizio. L’iniziativa è nata sull’onda dell’entusiasmo suscitato da "Ti ricordi quella sera?" la mostra dedicata alle emittenti locali organizzata dalle associazioni Amici di Renzo Villa e Bottega Artigiana, in corso fino al 3 dicembre allo spazio espositivo di via Zappellini.
Primo firmatario del documento - nella forma di una lettera aperta al ministro della Cultura Dario Franceschini - è il cassanese Adolfo Guzzetti, tecnico del piccolo schermo che ha lavorato alla post-produzione di programmi noti come "Ok, il prezzo è giusto!" e "La macchina del tempo". Oggi è responsabile di Agvideo, associazione che si propone il recupero del patrimonio di nastri video e pellicole a cui, spesso, l’accesso è difficile.
"Il problema - si legge nel testo della petizione - riguarda lo stoccaggio, la salvaguardia, il recupero degli archivi storici e la fruibilità dei contenuti registrati sui supporti video magnetici destinati col tempo a un inarrestabile degrado che impedirà la conoscenza dei contenuti alle future generazioni". Mancano apparecchiature e tecnici specializzati. E così archivi di industrie, istituti di ricerca, paesi e città, tv locali rischiano di dissolversi nel nulla.
"Per dare corpo a un’efficace azione di recupero e restauro si propone - si legge nella lettera - l’istituzione di corsi per la formazione di personale specializzato nel recupero e nella riparazione delle apparecchiature e, di seguito, la digitalizzazione dei supporti magnetici". Ci vogliono, però, interventi pubblici che "diffondano sensibilità al problema e offrano quel minimo di risorse necessarie per un’azione concreta".
Da qui la proposta dei firmatari della petizione, che si mettono a disposizione con le loro competenze ed esperienze per centrare l’obiettivo di salvare e far conoscere al grande pubblico il materiale "nascosto" negli archivi delle pionieristiche tv private. La petizione è stata pubblicata sul sito Change.org.