Oleggio (Novara), 26 luglio 2024 – Diversi tagli presenti sul corpo, compreso uno sfregio sul volto. Nelle prime ore del pomeriggio, il ritrovamento del cadavere di un uomo nei boschi di Oleggio, sul versante piemontese del parco del Ticino al confine fra le province di Novara e Varese (a dare l’allarme è stato un passante), ha iniziato a presentare qualche elemento di chiarezza. Dai tratti somatici, si tratta di un marocchino di mezza età e, considerato lo scenario in cui è stato rinvenuto – un’area boschiva fino in tempi recenti dominata dallo spaccio di droga saldamente in mano a bande di maghrebini – la pista del regolamento di conti fra spacciatori è diventata quella privilegiata dai carabinieri di Novara e dal sostituto procuratore Giovanni Castellani a cui sono affidate le indagini. Il taglio presente sul viso, inflitto evidentemente con una lama, non lascia insomma spazio a molti dubbi. L’omicidio, una vendetta per qualche sgarro commesso. Lo sfregio, una specie di “firma”. Quei boschi a ridosso del fiume sono, sia sul versante piemontese sia sul versante lombardo, aree dove nonostante i numerosi blitz delle forze dell’ordine lo spaccio di droga continua a essere radicato e difficile, complicato da debellare. E periodicamente, chi si avventura per una passeggiata, può fare qualche macabra scoperta. È accaduto oggi, era accaduto nel giugno di un anno fa quando, con modalità simili, era stato scoperto il cadavere di un altro maghrebino che presentava segni di tortura. Nei giorni sucessivi una vasta operazione di polizia aveva portato all’arresto di 26 spacciatori, la gran parte dei quali di nazionalità marocchina.
CronacaÈ di un marocchino il cadavere trovato nel Parco del Ticino a Oleggio