REDAZIONE VARESE

Cairate, omicidio di Andrea Bossi: ritrovato il coltello usato per uccidere il 26enne

A otto mesi da quella tragica sera l’arma impiegata per infliggergli le coltellate mortali è nelle mani degli inquirenti. In carcere da febbraio i due indagati Michele Caglioni e Douglas Carolo

Dall'alto a sinistra in senso orario: Andrea Bossi, la palazzina di Cairate dov'è avvenuto l'omicidio, Douglas Carolo e Michele Caglioni

Dall'alto a sinistra in senso orario: Andrea Bossi, la palazzina di Cairate dov'è avvenuto l'omicidio, Douglas Carolo e Michele Caglioni

Cairate (Varese), 16 settembre 2024 – A otto mesi di distanza dall’omicidio di Andrea Bossi, il coltello usato per infliggerli le ferite mortali è stato trovato. Il sopralluogo di questa mattina a Cairate ha dato il risultato che la Procura di Busto Arsizio e i carabinieri inseguivano, appunto, da mesi: l’arma con cui nella notte tra il 26 e il 27 gennaio il 26enne è stato assassinato nella sua abitazione di Cairate – un sabato sera, mentre i tre si erano ritrovati nell’appartamento in cui Bossi, originario di Samarate, era da poco andato a vivere – è finalmente nelle mani degli inquirenti: si trovava in una una strada sterrata non lontana dall'abitazione in cui è avvenuto il delitto. Per l'omicidio di Bossi il 28 febbraio erano stati arrestati Douglas Carolo, 20 anni e il ventunenne Michele Caglioni. Caglioni ha da subito collaborato con i magistrati e i carabinieri, accusando Carolo di aver ucciso da solo Bossi e di non aver parlato fino a quel momento perché minacciato. Anche Carolo, dopo un iniziale silenzio, ha dato indicazioni per il ritrovamento dell'arma del delitto dicendo di non essere stato lui ad uccidere Bossi. Visto il tempo trascorso dall'omicidio gli accertamenti sull'arma del delitto potrebbero essere difficili e non definitivi per accertare l'accaduto.