Busto Arsizio (Varese) – Non c’è pace nelle carceri lombarde, le più sovraffollate (143% di sovraffollamento) dopo quelle pugliesi (144). Tra ieri e oggi due episodi si sono verificati a Milano e in Lombardia. Disagi e tensione al carcere di Busto Arsizio per la rottura delle pompe dell'acqua ieri pomeriggio. Ne dà notizia una nota Sappe firmata dal segretario regionale del sindacato degli agenti della polizia penitenziaria, Alfonso Greco. "La sera, nonostante il personale di polizia abbia fornito ai detenuti bottiglie e secchi d'acqua per un minimo di igiene, due sezioni, la III e la IV, hanno manifestato gettando nel corridoio oggetti e bombolette, sbattendo i blindi. Dalle 20 alle 22 non si è potuto somministrare le terapie salvavita e soccorrere un detenuto svenuto per un malore. Alle 22 si sono fermati. Ad oggi il problema idrico è in risoluzione, speriamo bene. Sembrerebbe che abbiano partecipato più di 100 detenuti alle proteste". Donato Capece, segretario generale del Sappe, elogia i colleghi: "Grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria in servizio che ha mantenuto la calma, si è impedito che la situazione generasse ed ha provveduto a contenere i disagi. Il Sappe auspica che la Direzione dell'Istituto risolva al più presto il problema".
Nella notte al Beccaria di Milano, invece, è scattato l’allarme per l’incendio all’interno di una cella. A bruciare era un materasso. Per precauzione è scattata l’evacuazione di parte del reparto dove sono divampate le fiamme. Una ventina di detenuti è stata portata in cortile. Nel corso delle operazioni di trasferimento è scattata una nuova scintilla: si sono scatenati disordini durante i quali un agente della polizia penitenziaria ha ricevuto un colpo in testa.