GABRIELE MORONI
Cronaca

Cardano al Campo, apre lo sportello anti-violenza nel nome della sindaca uccisa

Voluto da Laura Prati, avrà sede nel suo ex ufficio

Laura Prati

Cardano al Campo (Varese), 1 dicembre 2018 - Un centro per aiutare le vittime della violenza nel nome di una donna che ha avuto la vita stroncata dalla violenza: Laura Prati, sindaca di Cardano al Campo.

Oggi alle 16, nella biblioteca civica di Cardano, in quello che è stato per anni l’ufficio di Laura come assessore alla cultura e alle pari opportunità, verrà inaugurato lo sportello del centro d’ascolto anti-violenza Filo Rosa Auser. L’iniziativa contro la violenza che ha per vittime le donne e contro ogni violenza è di Filo Rosa Auser, dell’Associazione Laura Prati, dell’amministrazione comunale di Cardano. Nell’ufficio verrà scoperta una targa a ricordo di Laura Prati.

La sua parabola si conclude tragicamente nel luglio del 2013. E’ la mattina del 2 luglio quando Giuseppe Daniele Pegoraro, ex comandante della polizia municipale sospeso dal servizio dopo una condanna per peculato, si presenta negli uffici del Comune: tre colpi di 7.65 vengono esplosi contro il vicesindaco Costantino Iametti, subito dopo altri tre che hanno come bersaglio la Prati. Iametti, ferito, sopravvive. Ricoverata a Gallarate e quindi a Varese, la donna muore il 22 luglio. "Mia madre - dice Massimo Poliseno, il maggiore dei due figli - ha sostenuto il Filo Rosa a Cardano. Prima da assessore e poi da sindaca ha sempre ascoltato non soltanto le vittime della violenza, ma anche tutti i cittadini che si rivolgevano a lei. Per questo ha un valore anche simbolico collocare lo sportello di ascolto nel suo ufficio".

Massimo, affiancato dal papà Giuseppe, porta avanti un’altra battaglia: la laurea “honoris causa” per la madre. "Spero che dall’università di Ferrara mi arrivi almeno una risposta. Mi hanno contattato dei compagni della mamma del corso di laurea in scienze dei beni culturali, oggi tutti laureati: anche loro si stanno battendo perché le sia riconosciuta la laurea". Giuseppe Pegoraro è all’ergastolo. L’iter processuale non è ancora concluso. La Suprema Corte tornerà a pronunciarsi il 25 febbraio del 2019.