Carol Maltesi, l’assassino colpito alla testa con una penna dal compagno di cella: Davide Fontana trasferito

L’uomo condannato a 30 anni per l’omicidio della vicina di 26 anni è stata preso di mira diverse dai detenuti. Il giudice ha deciso che deve stare in un’area protetta

Carol maltesi e Davide Fontana

Carol maltesi e Davide Fontana

Davide Fontana, l’uomo che ha ucciso Carol Maltesi, è stato assalito nella notte dal compagno di cella, che l’ha colpito ripetutamente alla testa con una penna. Dopo l’aggressione, l’assassino della giovane attrice di 26 anni è stato trasferito dal carcere di Busto Arsizio a quello di Pavia.

Fontana, condannato il 12 giugno scorso a 30 anni di carcere, era già preso di mira dai detenuti e aveva passato alcuni periodi in isolamento, per protezione. La notte in cui è stato colpito dal compagno di cella si è svegliato di soprassalto e ha dato subito l’allarme. Le ferite non sono gravi, ha riportato qualche livido. Il giudice ha deciso di trasferirlo a Pavia perché la struttura è dotata di un’area “protetta” che accoglie chi ha commesso gravi delitti, tra cui quelli sessuali verso donne e minori.

La discussa sentenza

A contribuire all’ostilità nei suoi confronti c’è stata anche la discussa sentenza che condannato Fontana a 30 anni di reclusione (la Procura aveva chiesto l’ergastolo). Il giudice della Corte di Busto Arsizio ha scritto che Carol si era servita di lui e quando Fontana se ne accorse decise di ucciderla. Lui la uccise perché lei "si stava allontanando da lui, scaricandolo".

A spingere l’imputato non fu la gelosia ma la consapevolezza di aver perso la donna amata, accompagnata dal senso di crescente frustrazione per essere stato da lei usato e messo da parte. Il movente dell’omicidio, per la Corte d’assise, non può essere considerato abietto o futile in senso tecnico-giuridico, né il delitto è stato premeditato