REDAZIONE VARESE

Sette abitazioni Aler diventeranno case rifugio per donne vittime di violenza: “Aumentano le richieste di aiuto”

Gli appartamenti consegnati alle associazioni di Varese. Regione Lombardia ha stanziato tre milioni di euro per implementare la rete di supporto alle vittime

Alloggi Aler a costo zero per le donna vittima di violenza

Alloggi Aler a costo zero per le donna vittima di violenza

Varese – Erano case popolari, diventeranno ricoveri sicuri per donne vittime di violenza. Regione Lombardia ha appena consegnato le chiavi di sette appartamento alla rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio di Varese: queste rientrano delle 64 abitazioni che, con uno stanziamento di tre milioni di euro, saranno dedicati alla protezione delle vittime sul territorio regionale. 

Gli alloggi verranno messi a disposizione per un minimo di cinque anni. Il contributo regionale coprirà interamente, per tutto il periodo, il canone di affitto e le spese reversibili. Al termine del primo quinquennio, gli alloggi potranno rimanere a disposizione dei soggetti gestori con un canone di locazione concordato.

"Siamo orgogliosi di offrire un sostegno concreto a queste donne, certi che potrà rappresentare uno stimolo e un sostegno per riprendersi il prima possibile le loro vite lontano da paure e violenze”, sottolinea il presidente della Regione, Attilio Fontana, a margine della cerimonia di consegna delle chiavi che si è svolta nella sede Aler di Varese.

Casa e lavoro – aggiunge – sono le colonne sulle quali si costruisce la vita di una persona. E per chi ha subito un torto ingiusto, come lo sono le violenze di genere, è ancora più importante essere supportato. Oltre alla misura sulla casa, abbiamo messo in campo azioni per l’inserimento lavorativo e la formazione. Solo quest’anno, sono oltre 16 i milioni, fra fondi statali e regionali, a disposizione dei 57 Centri antiviolenza e della 161 case rifugio e di accoglienza”.

“Nel 2024 abbiamo assistito 193 donne – ha spiegato Marzia Giovannini di Eos Varese – registrando un incremento del 30 per cento rispetto ai dati del 2023. Sono sempre più giovani coloro che ci chiedono aiuto, anche se possiamo dare una lettura positiva a questi numeri: sempre più spesso viene riconosciuta e denunciata la violenza”.