
Una delle assemblee che si sono svolte nello stabilimento di Cassinetta
Dopo la paura, tanta, è arrivato il momento di tirare un sospiro di sollievo per gli operai e gli impiegati Beko che, almeno per due anni, non dovranno temere di perdere il posto di lavoro. "Un risultato tutt’altro che scontato, a novembre si parlava della chiusura di tre linee produttive su cinque a Cassinetta, che testimonia l’efficacia del dialogo istituzionale e della sinergia tra le parti" il commento del presidente della Regione Attilio Fontana, che ha seguito la vicenda passo passo. "Siamo riusciti a portare l’azienda a investire 300 milioni, di cui 130 a Cassinetta, per i siti produttivi - spiega insieme all’assessore regionale al Lavoro, Simona Tironi - scongiurando la chiusura e mettendo le basi per un futuro industriale che guarda alla crescita, non al ridimensionamento".
In base all’accordo, a Cassinetta di Biandronno saranno localizzate le produzioni da incasso per refrigerazione e cottura, compreso un nuovo forno premium. Gli investimenti complessivi pianificati per il sito ammontano a 136 milioni tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo. Saranno inoltre effettuati investimenti per miglioramenti dell’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari, per un totale di 8,5 milioni, inclusi nel piano d’investimento. "Ora si apre il secondo tempo della partita. Dobbiamo assicurarci che ogni parola firmata si trasformi in azioni reali. La priorità è non lasciare indietro nessun lavoratore: anche se si parla ancora di esuberi, è proprio attraverso gli investimenti sulle linee produttive che possiamo creare valore e nuove opportunità, pure in mezzo alla tempesta". Anche la Regione è pronta a mettere in campo i suoi strumenti. "Accompagneremo ogni lavoratore in questo percorso: dalla formazione continua alla riconversione delle competenze, dai percorsi di ricollocamento alla Dote Unica Lavoro. È con questi strumenti che possiamo garantire la tenuta occupazionale e una crescita sostenibile e duratura".
Rispetto al piano industriale presentato a novembre, gli esuberi sono stati più che dimezzati, passando da 1.935 a circa 950 e saranno gestiti esclusivamente con uscite volontarie e incentivate. Il governo, da parte sua, si impegna a tutelare l’occupazione per l’intera durata del piano, garantendo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali disponibili e, se necessario, attivando strumenti aggiuntivi previsti da futuri interventi normativi in fase di definizione.