
Liliana Segre
Varese, 8 marzo 2020 - Sperano a Castellanza di poter avere ospite la senatrice Liliana Segre nei prossimi mesi: sarà l’occasione per conferirle la cittadinanza onoraria. Il sindaco Mirelli Cerini ha avviato da tempo i contatti con la senatrice, che si è detta felice di poter ricevere questo riconoscimento dalla città in cui visse per alcuni mesi, prima di essere deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Nei mesi scorsi ci sono state difficoltà per individuare la data per la cerimonia, dati i moltissimi impegni della senatrice a vita, tra incontri nelle scuole ed eventi istituzionali, ma prima del suo ritiro, annunciato di recente, il primo cittadino ha fatto il suo passo. "Vorremmo averla tra di noi - dice il sindaco Cerini - per conferirle la cittadinanza onoraria, la senatrice in diverse circostanze ha ricordato il periodo trascorso da ragazzina a Castellanza, prima della terribile esperienza nel lager, ospite nella villa della famiglia Civelli".
Il ricordo di Liliana Segre è stato punto di partenza di una ricerca da parte dell’assessore castellanzese ai Lavori pubblici Claudio Caldiroli, appassionato di storia locale, che ha cominciato a cercare notizie sulle ville storiche che all’epoca potessero essere state rifugio di Liliana tredicenne. Quindi la scoperta che quella che la senatrice definiva Villa Civelli (dal nome della famiglia che la ospitò), in realtà è Villa Bonecchi, sul confine con Legnano. La dimora era la residenza di Paolo Civelli e Tullia Cherubini, nipoti dei Bonecchi, che a loro volta erano i suoceri del visconte Leonardo Cerini di Castellanza. "Liliana visse dal settembre 1943 fino al momento della tentata fuga verso la Svizzera a Villa Bonecchi con il nome di Liliana Cherubini – spiega Caldiroli - e secondo la nuora del visconte Cerini, Wilma Minotti, quando si avvertiva una situazione di pericolo Liliana percorrendo una stradina raggiungeva un’altra residenza, Villa Cerini, a Castellanza, mettendosi in salvo".
L’assessore Caldiroli ha dunque individuato la casa in cui la tredicenne Liliana trovò rifugio; Villa Bonecchi, residenza della famiglia Civelli, oggi sede della scuola materna Santa Teresa del Bambin Gesù di Legnano."Quei mesi furono gli ultimi spensierati per Liliana – continua Caldiroli - di quel periodo la senatrice ricorda anche i giri in calesse con il papà per le vie di Castellanza". Un altro elemento conferma il profondo legame tra la senatrice e la famiglia Civelli e riguarda il giorno delle sue nozze, celebrate nel 1951: come damigella c’era Delia, la figlia di Paolo Civelli e Tullia Cherubini. Liliana Segre non ha mai dimenticato la famiglia Civelli e quel periodo trascorso a Castellanza, prima della deportazione. "Sarebbe per noi un grande regalo la sua presenza nella nostra città – dice il sindaco Mirella Cerini – per conferirle la cittadinanza onoraria, riconoscenti per la sua opera educativa e per i valori che ci insegna. Speriamo di poterla avere tra di noi, riprenderemo i contatti". Il risultato della ricerca dell’assessore sarà pubblicato sul sito internet della biblioteca comunale.