ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Castiglione, parla il pusher accoltellato: “Racket dello spaccio, io taglieggiato dai carabinieri"

Il marocchino di 36 anni è stato ferito da uno dei due militari arrestati. Avrebbero commesso altre due rapine analoghe nel mese di giugno

Carabinieri impegnati a contrastare lo spaccio nei boschi

Carabinieri impegnati a contrastare lo spaccio nei boschi

Castiglione Olona (Varese) – È stato interrogato il marocchino di 36 anni ferito gravemente a coltellate tra il 5 e 6 luglio in un bosco dello spaccio di Castiglione Olona.

In carcere con l’accusa di tentato omicidio, oltre che per rapina, sequestro di persona e porto abusivo di arma atta a offendere, due carabinieri, 28 e 32 anni, in servizio a Luino e a Malnate, subito sospesi dall’Arma. Il nordafricano è indagato per spaccio, ha subìto due interventi chirurgici ed è ancora ricoverato in Rianimazione a Varese. Agli inquirenti il pusher ha disegnato un quadro inquietante: che ci fosse cioè un racket intorno alla droga e che i due carabinieri lo avrebbero taglieggiato. E sarebbero altri due gli episodi contestati in capo ai due carabinieri infedeli, risalenti a giugno i reati ipotizzati sempre di rapina e sequestro di persona, la vittima ancora il marocchino trovato in gravi condizioni la notte dell’accoltellamento, in cui uno degli indagati ha riferito di essere intervenuto per difendere il collega aggredito.

Il trentaseienne dovrà essere interrogato di nuovo mentre sono stati eseguiti gli accertamenti irripetibili richiesti, cioè l’esame tossicologico sui reperti prelevati dai due indagati e quello da parte del medico legale sulle ferite riportate dalla vittima. Le indagini proseguono, la vicenda in cui si inserisce l’ipotesi del racket intorno allo spaccio che coinvolgerebbe i due militari deve ancora essere del tutto chiarita. Al momento dalla Procura di Varese non trapelano ulteriori informazioni.

Ciò che è apparso subito un’anomalia, la presenza dei due carabinieri in quella zona dal momento che erano fuori servizio e in assenza di ordini di impiego. Aspetto che è stato sottolineato nella nota diffusa dopo l’arresto in cui la Procura di Varese ha scritto che i due militari "avrebbero chiesto poche ore prima dell’aggressione a una pattuglia della Stazione Carabinieri di Castiglione Olona di allontanarsi per evitare di far scoprire la loro presenza, apparentemente finalizzata ad accertare l’esistenza di possibili bivacchi o di spacciatori di sostanze stupefacenti nelle adiacenti zone boschive". Quindi ha sottolineato: "Si deve evidenziare che quanto accaduto è totalmente estraneo alle procedure previste e attuate dall’Arma nell’ambito del settore della prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio nei boschi".