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Controllo di vicinato, una risorsa : "La città non è ancora tutta coperta. Siamo favorevoli ad altri gruppi"

Il vicesindaco reggente Cristina Borroni lancia un appello "Sono utili. Le richieste vanno indirizzate alla Polizia locale".

Cristina Borroni vicesindaco reggente di Castellanza favorevole ai gruppi di vicinato

Cristina Borroni vicesindaco reggente di Castellanza favorevole ai gruppi di vicinato

Sono otto i gruppi di controllo di vicinato attualmente attivi in città. I primi sono nati nel 2016. Il controllo del vicinato è uno strumento di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini, attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione con le forze di polizia, al fine di ridurre il verificarsi di reati. L’attività è segnalata tramite la collocazione di appositi cartelli, che fungono da deterrente.

Ci sono castellanzesi disposti a dar vita al nono gruppo? Il vicesindaco reggente, Cristina Borroni, così interviene sul tema: "L’esperienza negli anni dimostra che questi gruppi sono risorse importanti, hanno collaborato fra di loro instaurando relazioni virtuose nel segnalare situazioni dubbie o sospette. La città non è ancora completamente coperta dal controllo del vicinato, e noi guardiamo con favore alla nascita di nuovi gruppi. Le richieste vanno indirizzate alla Polizia locale". È bene chiarire tre aspetti da evitare: comportarsi da sceriffi o da eroi, organizzare ronde e pattugliamenti, intervenire direttamente.

Come si costituisce un gruppo? Le famiglie in una determinata zona della città nominano il loro coordinatore, si scambiamo numeri di telefono e indirizzi email per creare delle chat condivise (whatsapp ecc.) e informarsi rapidamente sulle anomalie individuate nel proprio territorio e segnalarle alle Forze dell’ordine, ricevono dai coordinatori il materiale informativo e formativo inviato dal Comune di Modena, applicano la prevenzione passiva per scoraggiare la realizzazione di reati da parte di malintenzionati.

Le finalità concrete dell’iniziativa sono sostanzialmente tre: prevenire i furti nelle abitazioni e gli atti di vandalismo, aumentare il senso di sicurezza complessivo (con particolare interesse alle esigenze dei soggetti più deboli come minori e anziani) e rafforzare la coesione sociale.

Silvia Vignati