
Cefalea, ospedale di eccellenza a Gallarate
Gallarate (Varese) – È tra i primi dieci in Italia per numero di pazienti trattati e per servizi forniti ai pazienti: è il Centro Cefalee dell’ospedale di Gallarate. Il dato è emerso durante la riunione nazionale annuale dei Centri per la diagnosi e Cura delle Cefalee, tenutasi a Roma. In questa occasione si sono analizzati vari aspetti del funzionamento dei centri, in modo particolare ciò che riguarda il numero di pazienti in trattamento con le terapie innovative dell’emicrania e assistenza dei pazienti.
Il centro gallaratese: “È un unicum nel suo genere - sottolinea Isidoro La Spina, direttore della Struttura complessa di neurologia di Gallarate -. È caratterizzato da numerosi e variegati servizi offerti al paziente cefalalgico: segreteria e personale infermieristico dedicato contattabile ogni giorno mediante numeri telefonici e mail ad hoc, ciò non è così scontato, non essendo quasi mai presente in altri centri cefalee, compresi i cosiddetti Centri di Terzo Livello”.
Inoltre un’agenda che prevede tre ambulatori settimanali fissi (due dedicati ai pazienti in trattamento con terapie innovative) a cui si aggiungono le sedute per il trattamento con tossina botulinica (almeno 2 al mese), senza dimenticare l’esecuzione di visite in Telemedicina. “Nel nostro Centro c’è la possibilità di usufruire di ricovero in regime ordinario per procedure di disintossicazione da farmaci. Questi servizi hanno influenzato molto l’opinione pubblica tant’è che oggi riceviamo, mediante i nostri canali istituzionali di comunicazione, almeno 50 richieste di visita alla settimana”, sottolinea Andrea Mancioli, responsabile del Centro Cefalee di Gallarate.
“Complessivamente abbiamo in carico nel nostro database circa 900 pazienti. Di questi, approssimativamente 350 sono in trattamento con ab-anti Cgrp iniettivi (Galcanezumab, Fremanezumab ed Enerumab), circa 30 sono in terapia con ab-anticgrp infusivi (Eptinezumab) e 15 pazienti in trattamento orale con Gepanti (Atpogepant)”, prosegue il dottor Mancioli, “Inoltre abbiamo in trattamento con tossina botulinica circa 100 pazienti”. Fondamentale il concetto di “presa in carico”, grazie all’intera equipe il paziente si sente accolto e accudito,punto fondamentale di cui si è discusso nei giorni scorsi all’evento di Roma.