REDAZIONE VARESE

Diagnosi dell’epatite C, screening strategico

Diagnosi dell’epatite C, screening strategico

Diagnosi dell’epatite C, screening strategico

L’epatite C è un’infiammazione del fegato causata dal virus Hcv. L’infezione acuta è quasi sempre asintomatica e diventa un’epatite cronica in tre quarti dei casi. La malattia evolve in modo silente per anni, fino a cronicizzarsi e sviluppare problematiche come l’insufficienza epatica, la cirrosi o il tumore maligno del fegato.

Per questo è fondamentale un’azione capillare di screening come quella svolta da Ats Insubria. Una prima fase sperimentale ha preso il via il 20 giugno 2022: il numero di soggetti testati fino al 10 ottobre 2023 è stato di 16.072 persone tra le province di Varese e Como. 120 sono risultati positivi al test di primo livello, 33 anche al test di secondo livello, dopo il quale hanno iniziato un percorso terapeutico.

Lo screening fin qui è stato proposto ai degenti negli ospedali del territorio e presso i punti prelievo. Ora Ats si rivolgerà a tutti i residenti di età compresa tra i 34 e i 54 anni: in queste settimane i cittadini delle due province compresi nella fascia di età individuata stanno ricevendo una lettera con le indicazioni per aderire al programma, su base volontaria. "Benché l’incidenza dei nuovi casi di infezione da Hcv stia progressivamente diminuendo nel nostro Paese, grazie al miglioramento delle misure igieniche e di sterilizzazione, lo screening risulta una misura di sanità pubblica strategica e di grande efficacia per la diagnosi precoce e l’eliminazione della circolazione virale dell’Epatite C - commenta il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso - il target dei nati tra il 1969 e il 1989 rappresenta la fascia dei cittadini che, avendo eventualmente contratto il virus, molti anni fa si potrebbe trovare, attualmente, in una condizione di infezione cronica silente responsiva alle terapie di ultima generazione". Le terapie orali antivirali disponibili sono efficaci e ben tollerate, consentendo di eliminare il virus in 8-12 settimane, con una possibilità di guarigione oltre il 95% e con la possibilità di rigenerazione per il fegato. Il test può essere effettuato nelle strutture che aderiscono allo screening, anche nell’ambito degli esami di routine. L’esito verrà consegnato insieme al risultato degli altri esami del sangue.

Lorenzo Crespi