I cristiani non possono disinteressarsi della politica, che è servizio per il bene comune: uno dei temi toccati dal prevosto Severino Pagani, nell’omelia della messa del Te Deum, la sera del 31 dicembre, è stato quello della partecipazione alla vita democratica di fronte alla disaffezione sempre più evidente da parte dei cittadini. Nella basilica di San Giovanni Battista, nelle prime file, c’erano il vicesindaco Luca Folegani, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli, i consiglieri Paolo Geminiani e Claudia Cozzi. E proprio all’amministrazione si è rivolto monsignor Pagani, ringraziando il Comune per il tradizionale momento della benedizione natalizia in sala consiglio. Quindi ha invitato a riscoprire la dimensione personale della fede, con la preghiera, il pentimento, la penitenza, il perdono, ad essere più attenti nell’educazione dei ragazzi, con un appello alle famiglie che devono trasmettere il senso del sacrificio e del rispetto, ed esprimendo alcuni auspici per il nuovo anno, come promuovere una qualità più alta della politica, riaffermare il primato del bene comune e difendere la democrazia.
In particolare, che "dal cuore dei cristiani emerga il desiderio di una più forte partecipazione sociale e politica. Uomini e donne che hanno possibilità e competenza per dedicarsi alla cosa pubblica, perché ne abbiamo bisogno". Riflettendo sulla democrazia, ha sottolineato: "Non è fondata sulla ricerca esasperata delle maggioranze, in modo che governino da sole, e non è neppure costruita su una redistribuzione ideologica del potere, ma è fondata sul principio della partecipazione". Poi un invito chiaro "ad aprire lo sguardo verso orizzonti più grandi dei nostri piccoli egoismi". Infine il ringraziamento "a chi si spende con il sacrificio di tempo ed energie per il bene degli altri, sia nei compiti politici e amministrativi ma anche nelle associazioni di volontariato. Va benedetto chi si occupa del bene comune". Ros.For.