Lavena Ponte Tresa (Varese) – Una donna di 51 anni si è chiusa in auto alla dogana di Lavena Ponte Tresa, ieri mattina alle 8 quando arrivata al confine per raggiungere il Canton Ticino e si è rifiutata di mostrare i documenti ai finanzieri in servizio alla frontiera tra Italia e Svizzera dicendo di non riconoscere l’autorità dello Stato.
Una vicenda che sembrava potesse risolversi in poco tempo e che invece è andata avanti fino alle 19. Nel corso della lunga giornata gli uomini della Guardia di finanza, la Polizia locale e i vigili del fuoco hanno tentato di convincere la donna, residente nel varesotto, a scendere dalla macchina. Sul posto nel pomeriggio sono arrivati anche gli operatori del 118 per valutare le condizioni della persona ma non sono stati ravvisati gli estremi per un trattamento sanitario obbligatorio. Solo alle 19 la donna è uscita dalla macchina. È stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
La ricostruzione
La donna circolava con la revisione scaduta e la macchina sottoposta a fermo amministrativo da tempo. Una volta fermata dalla Guardia di Finanza al confine con la Svizzera ha dichiarato di essere “un soggetto giuridicamente non amministrativo” e di non accettare la contestazione, disconoscendola e barricandosi in macchina.
Bloccata mentre stava per attraversare la dogana percorrendo la corsia "uscita di Stato”, la donna ha rifiutato ogni tentativo di mediazione. Dopo quasi 11 ore sul posto sono intervenuti, su disposizione della Procura di Varese, i vigili del fuoco e i soccorritori del 118, per procedere “all'estrazione” forzata della 51 enne dalla vettura. Come detto, la donna è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di servizio di pubblica necessità, per aver bloccato con la sua macchina una corsia doganale.
Inoltre, il Tribunale per i Minorenni di Milano ha disposto una verifica e una eventuale presa in carico per i due figli minori della donna, di 4 e 6 anni, che erano a casa del suo ex compagno a Marchirolo (Varese). L'uomo però ha negato l'accesso in casa ai servizi sociali e ai finanzieri, facendo scattare un provvedimento d'urgenza che verrà finalizzato nei prossimi giorni.