PAOLA PIOPPI
Cronaca

“Droga esilarante” per lo sballo e 33 panetti di hashish, spacciatori da Brescia e Bergamo fermati sull'Autolaghi a Rho

Alla Polstrada di Busto Arsizio due degli occupanti hanno detto di essere diretti al Casinò in Svizzera, ma erano privo di documenti. In auto anche una pistola scacciacani

La droga sequestrata a bordo dell'auto

La droga sequestrata a bordo dell'auto

Busto Arsizio (Varese), 6 marzo 2025 – La paletta della polizia stradale di Busto Arsizio si è materializzata davanti alla loro auto poco prima di mezzogiorno, quando avevano superato la barriera di Milano Nord della A8, all’altezza di Rho. Sull’auto fermata alcuni giorni fa viaggiavano in tre: alla guida Arashjot Singh, 19 anni, con accanto Blend Rexhepi, 20 anni, entrambi residenti a Urago d’Oglio, nel Bresciano. Sul sedile posteriore c’era Gabriele Tito, 19 anni, di Treviglio.

Sono stati i precedenti penali di quest’ultimo a spingere gli agenti a fare qualche domanda in più per capire cosa stessero facendo, scatenando tra di loro le contraddizioni che hanno portato al ritrovamento di 33 panetti di hashish per un totale di 3 chili e 300 grammi, una pistola scacciacani e 48 bombolette di protossido di azoto marchiate Cdl Black Cobra, chiamata “droga esilarante“, nuovo metodo di stordimento tra i giovani. Arrestati in flagranza, sono stati mandati agli arresti domiciliari dopo la convalida del Gip di Milano. 

La scoperta

La droga, un quantitativo che non può essere considerato destinato all’uso personale, è stata trovata in auto, vicino a Rexhepi, all’interno di un capiente sacchetto della spesa. È bastato questo ritrovamento a consentire agli agenti di procedere con l’arresto in flagranza di reato e il sequestro dei loro telefoni, cinque in tutto. Impossibile pensare che anche solo uno degli occupanti non fosse al corrente di cosa ci fosse in quella borsa: di grandi dimensioni, aperta e con il contenuto visibile che sprigionava odore nell’abitacolo. Tutti e tre, fin da subito, si sono mostrati molto riluttanti al controllo, rifiutandosi di fare dichiarazioni sulla loro destinazione: Rexhepi e Tito hanno detto di essere diretti al Casinò in Svizzera, ipotesi ritenuta non credibile perché non avevano con loro i documenti di identità per poter varcare il confine ed entrare nella casa da gioco. Ma, in generale, le loro dichiarazioni fin da subito sono apparse generiche e contradditorie.

Le perquisizioni

Le perquisizioni sono proseguite nel pomeriggio nelle rispettive abitazioni, delegando la polizia stradale territoriale. A casa di Rexhepi sono state trovate le bombolette di azoto, mentre da Tito, in un comodino nel garage, c’era un bilancino di precisione e in camera da letto una pistola scacciacani priva di tappo rosso. Negativa la perquisizione da Singh.