
Jrc ( Joint research centre della Commissione europea) di Ispra in provincia di Varese
Ispra (Varese), 30 marzo 2025 – Mistero nel Varesotto e indagini in corso. Un drone di sospetta origine russa avrebbe sorvolato per cinque volte nell'ultimo mese la sede del Jrc (Joint research centre della Commissione europea) di Ispra, sul lago Maggiore, in provincia di Varese. La notizia, anticipata dal Corriere della Sera, è stata confermata da fonti informate.
L’indagine della Procura di Milano
Sul caso indaga la Procura di Milano. Il pool antiterrorismo, diretto da Marcello Viola, ha acceso il faro sul drone di sospetta origine russa. Lo apprende l'ANSA da fonti giudiziarie. Secondo quanto si apprende, un fascicolo d'indagine sarà formalmente aperto domani dalla Procura di Milano, competente per i reati di terrorismo nel distretto della Corte d'Appello che comprende anche Varese.
Le indagini saranno affidate ai carabinieri del Ros. È questo, secondo quanto si apprende, l'orientamento della Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, che dopo una prima recente segnalazione ha aperto un fascicolo 'modello 45', senza indagati né ipotesi di reato. Soltanto dopo le prime verifiche e una riunione tra inquirenti e investigatori che si terrà domani, sarà iscritto un fascicolo con ipotesi di reato, che potrebbe essere quello di spionaggio.
Ipotesi spionaggio
Ad occuparsi dell'inchiesta, con il procuratore Viola, saranno l'aggiunto Eugenio Fusco e il pm Alessandro Gobbis. Quest'ultimo nelle scorse settimane ha chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori di 34 e 60 anni, titolari di una società immobiliare in Brianza, che si sarebbero messi a disposizione, anche in cambio di criptovalute, per una presunta attività di "spionaggio" per l'intelligence russa. Al momento non risultano collegamenti tra questo procedimento e i presunti sorvoli del drone di sospetta origine russa nella zona di Ispra, non lontano anche ad alcuni stabilimenti della Leonardo e al NATO Rapid Deployable Corps che ha il suo quartier generale a Solbiate Olona (Varese), ma saranno effettuate delle verifiche.
I “cinque passaggi”
A segnalare la presenza del drone sarebbero stati i responsabili del Centro comune di ricerca europeo che avrebbero contato “cinque passaggi” dell’apparecchio, che sarebbe di fabbricazione russa. Da capire se era pilotato dalle vicinanze o da molto più lontano. Questi velivoli guidati da remoto possono installare strumentazioni in grado di fotografare e rilevare obiettivi nei minimi dettagli.
Il Jrc e Leonardo
Quanto accaduto non viene assolutamente sottovalutato. A parte il Jrc — il terzo campus di ricerca più grande della Commissione europea dopo quelli di Bruxelles e Lussemburgo, attivo da 65 anni — dove lavorano numerosi ricercatori specializzati in diversi campi (fra i quali nucleare, sicurezza, spazio, risorse sostenibili e trasporti), a qualche decina di chilometro sorgono i più importanti stabilimenti di Leonardo, azienda leader industriale della difesa nazionale, soprattutto nei settori aeronautico e spaziale.
La più vicina è la Leonardo helicopters training academy di Sesto Calende, mentre poco più lontano, a Vergiate, si trova la Divisione elicotteri, fiore all’occhiello della progettazione e della produzione italiana di velivoli civili e militari di ultima generazione. E ancora altri centri strategici sono a Somma Lombardo, Samarate e Venegono Superiore.
Della Vedova: “Interrogazione sul drone”
“Presenterò domattina un’interrogazione al Ministro dell'Interno e al Ministro della Difesa in merito alla inquietante notizia del drone russo che nei giorni scorsi ha sorvolato il Joint Research Center della Unione Europea ad Ispra. Va fatta luce sulla vicenda considerando l'importanza strategica del Centro europeo di Ispra così come la vicinanza di stabilimenti di Leonardo”, ha affermato il deputato di Più Europa, Benedetto Della Vedova. “Se consideriamo accadimenti passati come il naufragio, che naufragio non fu, dell'imbarcazione Goduria sul Lago Maggiore in cui si teneva un incontro tra uomini dei servizi segreti italiani ed israeliani che costò la vita a quattro persone, e la fuga dagli arresti domiciliari nel milanese di Artem Uss, il figlio di un oligarca putiniano in attesa di estradizione negli Usa , a causa di un 'malfunzionamento' del braccialetto elettronico, dobbiamo riscontrare un inquietante proliferare di accadimenti assurti all'onore delle cronache legati all'operato di servizi segreti stranieri in Lombardia, sui quali il Governo dovrà riferire”, ha concluso.