ANDREA GIANNI
Cronaca

Cosa ci faceva un drone-spia russo nei cieli della Lombardia? L’ombra della guerra ibrida: dal piano per infiltrarsi a Milano alla nave del Mossad

Ha sorvolato gli stabilimenti di armi di Leonardo e i centri di ricerca dell’Ispra e della Commissione europea. L’anti-terrorismo della procura di Milano ha aperto un’indagine. Politi: “Puntava a qualcosa che entrava o usciva”

Un drone da ricognizione russo modello STC Orlan-10

Un drone da ricognizione russo modello STC Orlan-10

MILANO – Il Dipartimento anti-terrorismo della Procura di Milano ha acceso un faro sulla presenza di un drone di sospetta fabbricazione russa nei cieli sopra il centro di ricerche della Commissione europea, il Joint Research Centre (Jrc) di Ispra, sulla sponda lombarda del lago Maggiore. Passaggi del drone misterioso che per cinque volte, a marzo, sono stati rilevati dai sistemi di sicurezza della struttura fondata nel 1957 e attiva in campi come nucleare, energia, clima e spazio, in un’area ad alta densità di siti strategici e super-sorvegliata.

Presenza dei principali enti nella zona

Oltre al Jrc, quella fetta del Varesotto ospita stabilimenti del colosso della difesa Leonardo, il quartier generale Nato a Solbiate Olona, e lo scalo di Malpensa. Il lago Maggiore, tra l’altro, nel maggio 2023 fu teatro del naufragio con quattro vittime della barca Good...uria, con a bordo 007 italiani e agenti del Mossad israeliano in missione. Le indagini sul drone misterioso, con lo spettro della guerra ibrida sui cieli italiani, muoveranno oggi i primi passi, con un vertice fra inquirenti e investigatori.

Indagini in corso e potenziali impegnativi

È stato aperto un fascicolo senza indagati e senza ipotesi di reato, che oggi potrebbe essere aggiornato con l’ipotesi di reato di spionaggio, sempre a carico di ignoti. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Ros, coordinati dal procuratore Marcello Viola, dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Alessandro Gobbis.

Approfondisci:

Centro comune di ricerca di Ispra e stabilimenti Leonardo: dove sono e cosa si fa negli obiettivi sorvolati dal drone russo

Centro comune di ricerca di Ispra e stabilimenti Leonardo: dove sono e cosa si fa negli obiettivi sorvolati dal drone russo

Sospetti e scenari futuri

Chi pilotava il drone che, dopo i ripetuti sorvoli, non si è più ripresentato? Quali erano gli eventuali obiettivi della ricognizione? Un episodio che non è sottovalutato, anche perché le tecnologie consentono di dotare i droni di strumenti capaci di riprendere un obiettivo nei minimi dettagli. “Il centro di Ispra è bersaglio delle intelligence, non solo di Mosca, da quando è stato fondato”, osserva Alessandro Politi, direttore del centro di ricerca Nato Defense College Foundation. Per fotografarlo dall’alto sarebbero bastati satelliti spia – prosegue –. Il reale obiettivo era qualcosa che entrava o usciva dal centro? Perché usare un drone di fabbricazione russa quando, per ridurre i rischi, avrebbero potuto usare un drone italiano o svizzero, o un semplice agente? Allo stato non c’è, però, alcun elemento certo.

Jrc ( Joint research centre della Commissione europea) di Ispra in provincia di Varese
Jrc ( Joint research centre della Commissione europea) di Ispra in provincia di Varese

Italia e il ruolo di spie e agenti segreti

L’Italia, tra l’altro, è da sempre al centro di trame di 007: “In un momento storico confuso e pericoloso i russi di certo si stanno dando da fare, e in questo campo sono professionisti”. Trame svelate anche da una recente inchiesta, coordinata anche in questo caso dal pm Gobbis (al momento non risultano collegamenti con il giallo di Ispra), sul reclutamento da parte dell’Fsb, l’agenzia erede del Kgb, di due imprenditori brianzoli, filorussi, che si sarebbero messi a disposizione per una presunta attività di spionaggio. Puntavano a creare una rete di “case sicure“ a Milano e a installare dash cam sui taxi per mappare le strade.

Approfondisci:

Spie russe a Milano? Il piano di due imprenditori lombardi per fornire “case sicure” agli agenti di Putin

Spie russe a Milano? Il piano di due imprenditori lombardi per fornire “case sicure” agli agenti di Putin

Gli 007 erano interessati in particolare alle zone non coperte dalle telecamere e, tra le varie informazioni, anche a dossier su un imprenditore specializzato nei droni. Anche il Copasir è orientato ad acquisire maggiori elementi, e non si esclude che la questione possa già essere stata affrontata in maniera preliminare al Comitato interministeriale per la sicurezza. Il caso, intanto, scuote la politica: diversi partiti hanno annunciato interrogazioni parlamentari.