
Due anni fa detenuti in rivolta Via al processo per 28 imputati
di Rosella Formenti
Il 22 gennaio di due anni fa in serata all’interno del carcere Miogni a Varese esplose la protesta dei detenuti, ieri mattina si è aperto il processo con l’udienza preliminare davanti al Gup nell’aula bunker del Palazzo di giustizia, sono 28 gli imputati, per la maggior parte di nazionalità straniera, accusati a vario titolo di devastazione, istigazione a delinquere e resistenza a pubblico ufficiale. L’udienza è stata aggiornata, si torna in aula il 21 aprile prossimo.
Nel corso della rivolta che coinvolse due sezioni del carcere, andarono distrutti suppellettili e furono aperti gli idranti che causarono l’allagamento di parti della struttura. Per sedare i tumulti arrivarono a Varese rinforzi da parte della polizia penitenziaria da diverse carceri della Lombardia e da parte dell’Arma dei carabinieri per sorvegliare l’esterno delle mura e garantire l’ordine pubblico. Furono ore ad alta tensione quelle vissute nel carcere, sedata la rivolta, i detenuti coinvolti nei disordini vennero identificati e quindi trasferiti, ieri per loro è cominciato il processo in udienza preliminare. Degli imputati, 13 sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, 10 di istigazione a delinquere, 23 del reato di "devastazione e saccheggio". Sulla vicenda che aveva suscitato forte allarme intervennero immediatamente i sindacati di Polizia penitenziaria. In quella circostanza Fns Cisl di Varese scrisse in un comunicato: "Nonostante gli ingenti danni provocati alla struttura, dai detenuti in rivolta, grazie al tempestivo intervento operato dalla Polizia Penitenziaria è stato possibile mantenere l’operatività dell’istituto cosi da continuare a funzionare regolarmente. Giova ricordare che ciò è stato possibile anche grazie ai recentissimi interventi di automazione posti in essere che hanno consentito di contenere e circoscrivere alle prime fasi di avvio dei gravi atti di violenza posti in essere, senza che potesse evolvere e coinvolgere disastrosamente in un ancor più tragico epilogo, consentendo anche di soccorrere i detenuti estranei alle vicende". Continuava la nota: "La Fns Cisl di Varese auspica che ulteriori provvedimenti di potenziamento ed ammodernamento delle dotazioni e dei sistemi di sicurezza dell’istituto siano posti in essere".