ROSELLA FORMENTI
Cronaca

È tornato l’incubo del Fornaroli. Il fratello: aiutatemi, va curato

Magenta, altri guai combinati in ospedale e minacce. I Daspo sono inutili

L’ospedale Fornaroli nel mirino di un 40enne di origini maghrebine

L’ospedale Fornaroli nel mirino di un 40enne di origini maghrebine

Denunce su denunce. Aggressioni, vetri delle auto infrante, gomme bucate e minacce a non finire. Il vandalo dell’ospedale Fornaroli, incubo degli utenti e del personale del nosocomio, è tornato a combinare guai. Nessuno pensava che sarebbe bastato un obbligo di dimora nella città di Novara per calmare Khalid, quarantenne di origini maghrebine. Ma non si poteva immaginare che sarebbe tornato al suo posto così presto. L’altra mattina ha incendiato gli interni di un’auto e ha tagliato le ruote di altri veicoli in sosta. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per mettere la zona in sicurezza. Si è ripresentato anche nella cucina dell’ospedale dove le guardie giurate sono riuscite ad allontanarlo. A differenza di quanto accaduto alcuni giorni addietro quando aggredì entrambe le guardie, il quarantenne si è infuriato ma si è limitato alle solite minacce aggiungendo che brucerà l’intero ospedale. È evidente che si tratta di un uomo con gravissimi problemi di salute mentale.

Suo fratello si è recato dai carabinieri per cercare di capire come si può arrivare ad una soluzione. Vive nella vicina Trecate ed è in Italia da parecchi anni. Ha un lavoro regolare, è preoccupato per quello che sta accadendo. Finora si può dire che è andata bene. Se qualcuno ha riportato lesioni erano di poco conto. Ma il timore è che la situazione possa degenerare da un momento all’altro. Khalid dorme dove capita, forse utilizzava la stessa auto che ha cercato di bruciare. È armato di taglierino, ma soprattutto è completamente fuori controllo. Per questo lo stesso fratello ha chiesto un intervento mirato: "Obbligarlo ad andare da un’altra parte non servirà a niente – ha detto – deve essere curato. Ci troviamo al punto che anche io non riesco a parlargli e non so nemmeno se mi riconosce".

Ma chi è Khalid? Cosa è accaduto nel corso della sua vita perché si ritrovasse in una condizione simile? Rashid racconta che il fratello vive in Italia da anni. Una storia come quella di tanti marocchini che provengono da Khouribga, città a 120 chilometri a sud di Casablanca dalla quale provengono tantissimi marocchini che vivono da tempo in Italia. "La situazione è peggiorata negli ultimi tempi, dopo una storia d’amore finita male in Spagna – conclude –. Prima mio fratello lavorava, faceva il muratore ed era molto bravo. Adesso è irriconoscibile. Mi spiace tantissimo e chiedo scusa per quello che sta succedendo. Ma ha bisogno di aiuto".

Graziano Masperi