
Alcuni profughi (Foto Schicchi)
Busto Arsizio (Varese), 14 giugno 2015 - Sono cinquecento i profughi accolti in provincia di Varese, un numero che potrebbe aumentare sino ad arrivare a toccare, nel corso dell’estate, le 750 presenze. Gli ultimi arrivati, nei giorni scorsi, sono stati accolti in un edificio di Gorla Minore, un ex maglificio in disuso trasformato in struttura d’accoglienza per sette immigrati. Attualmente nel Varesotto sono 15 i centri che ospitano i rifugiati (Busto Arsizio, Gallarate, Somma Lombardo, Varese, Samarate, Fagnano Olona, Marzio, Vedano Olona, Arcisate, Comerio, Besano, Barasso, Induno Olona, Luino e Gorla Minore) e Busto Arsizio è la città con il più alto numero di profughi, 121.
Entro l’estate, dunque, in provincia di Varese si prevede l’arrivo di altri 250 profughi, e il loro numero complessivo salirebbe quindi dagli attuali 500 a 750. Se ovunque si è scelto di creare mini sistemazioni per i profughi, l’unica realtà che differisce da questo modello è Busto Arsizio, con i suoi 121 profughi. Un numero destinato a non aumentare in futuro. "Abbiamo un accordo con la Prefettura - dice Mario Cislaghi, assessore comunale ai Servizi sociali - e quindi non ne arriveranno altri. Ora dobbiamo cercare di impiegarli in lavori socialmente utili: non devono però essere interventi a spot".
Nei giorni scorsi l’assessore ha incontrato i rappresentanti della cooperativa che gestisce l’accoglienza nell’edificio di via dei Mille. "Da parte loro - spiega Cislaghi - c’è la volontà di collaborare per avviare questa esperienza e garantire le coperture assicurative necessarie. Ci sono associazioni cittadine che hanno già manifestato attenzione nei confronti della possibilità di impiegare i profughi: mi sembra un bel segnale. Nei prossimi giorni mi attiverò con loro per vedere come avviare il progetto".
La presenza dei profughi continua comunque ad essere motivo di polemiche, ma Cislaghi replica: "Fino ad oggi non hanno creato problemi, si stanno comportando bene, non ci sono motivi di allarme e sono continui i controlli del’Asl". Pochi giorni fa sono stati protagonisti di un gesto di solidarietà: hanno rinunciato ai 2,50 euro che spettano loro per dare un contributo all’iniziativa di aiuti per una bambina che necessita di una costosa operazione.