
Nicolò Martinenghi
di Lorenzo Crespi
La parte sportiva del progetto di riqualificazione dell’area ex Aermacchi è stata al centro della commissione comunale Ambiente e sport, che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti della società Robur et Fides. Il presidente Tommaso Trombetta ha illustrato ai consiglieri i dettagli dell’intervento, in cui spicca la presenza di una piscina olimpionica da 50 metri per 25, che sarebbe una vera novità per la città, come ha sottolineato il sindaco Davide Galimberti. "Finalmente la città potrebbe avere un impianto che tutti aspettavamo fin da quando eravamo bambini", ha detto. Uno spazio in cui potrebbero essere praticate tutte le attività acquatiche, come nuoto, nuoto sincronizzato e pallanuoto.
Per questa disciplina in particolare attualmente solo la piscina comunale ha una grandezza tale da poter ospitare gare di pallanuoto femminile fino alla serie A1. La piscina del Palaghiaccio invece ha una dimensione di 25 metri per 12,50, misure che per la Federazione italiana nuoto consentono lo svolgimento delle gare di pallanuoto solo per la categoria under 13. Ci sarà anche la possibilità di poter dividere la piscina principale in tre parti a seconda delle esigenze, e sono previste anche altre due vasche più piccole. "Vedremo come farle, potrebbero essere riabilitative o meno. Siamo ancora in una fase embrionale", ha commentato Trombetta. Nell’ex Aermacchi è prevista anche la costruzione di due campi da allenamento di pallacanestro che possono essere convertiti a un campo con tribuna, omologabile probabilmente per le partite fino alla serie B. Nel progetto inoltre ci sono circa 1.000 metri quadri dedicati a palestre, per le altre attività offerte dalla società gialloblù, come il judo. Queste strutture si sommerebbero così alla sede storica della Robur in via Marzorati, che verrà in ogni caso mantenuta. Agli spazi indoor si potrebbero affiancare anche delle aree sportive esterne.
"C’è l’idea di una sorta di playground, con campi da basket o calcetto oppure uno skate park – ha osservato l’assessore allo Sport Dino De Simone – un’opzione interessante potrebbe essere anche l’arrampicata sportiva. Vorremmo creare una struttura di sport diffuso in particolare per gli adolescenti". Sotto il profilo ambientale invece è stata sottolineata l’importanza della rimozione dell’amianto dall’area dismessa. La commissione ha affrontato poi la questione della sistemazione del Palaghiaccio, con il consigliere Simone Longhini (Forza Italia) che ha chiesto spiegazioni in merito alla parte del progetto relativa alle piscine. "A inizio novembre – ha risposto il sindaco – abbiamo ottenuto il parere del Coni che ci dice che le strutture presenti nel progetto che prenderà luce nei primi mesi del prossimo anno sono assolutamente conformi a quelle che sono le regole attuali delle federazioni". Infine l’assessore De Simone si è soffermato sul tema della pista di ghiaccio alternativa da allestire nei pressi dell’Ossola. Una proposta in merito alla quale il Comune aveva pubblicato recentemente un bando, andato deserto. "Lo riproporremo – ha detto – perché c’erano operatori interessati. La seconda ondata della pandemia ha bloccato chi voleva investire, ma andremo avanti, è una possibilità estremamente interessante. Era piaciuta l’idea di dare un arco di tempo più ampio agli operatori, per una struttura a servizio dello sport varesino".