Fabbriche e Memoria. Al Museo del Tessile rivive la Città delle 100 ciminiere

In mostra fino al 17 ottobre un viaggio nella storia dell’industria tessile .

Fabbriche e Memoria. Al Museo del Tessile rivive la Città delle 100 ciminiere

In mostra fino al 17 ottobre un viaggio nella storia dell’industria tessile .

Un viaggio nella storia dell’industria tessile attraverso l’architettura, le fabbriche delle famiglie di industriali del cotone (Ponti, Cantoni, De Angeli Frua, Crespi, Dell’Acqua e Bernocchi) che, tra Ottocento e Novecento, con i loro impianti industriali, case per i lavoratori, convitti, scuole e ospedali, hanno contribuito al cambiamento economico e sociale nel territorio lombardo: a proporre il suggestivo percorso è la mostra “Fabbriche e memoria - Dall’Olona all’Adda- Busto Arsizio, la città delle 100 ciminiere“, a cura di Renata Castelli, Antonella Checchi, Graziella Clementi e Luisa Pagani, visitabile al Museo del Tessile, a Busto Arsizio, fino al 17 ottobre. Particolare attenzione è data alle tipologie architettoniche di fabbrica che sono state adottate anche in relazione ai processi produttivi e alle soluzioni abitative che gli industriali promossero nel loro territorio.

Cuore della trasformazione è stata la Valle Olona, ma un rilievo particolare è stato dato alla storia industriale di Busto Arsizio, la “Città delle Cento Ciminiere“, dove, continuando una consuetudine secolare della lavorazione tessile, nel corso dell’Ottocento si ebbe una straordinaria espansione industriale a cui si aggiunse quella siderurgica e meccanica per la produzione dei macchinari e dei pezzi di ricambio.

Oggi molte delle gloriose fabbriche tessili sono dismesse e una parte consistente del patrimonio di archeologia industriale è andato perduto, ma nel territorio varesino non mancano edifici storici rigenerati e divenuti realtà con finalità culturali e sociali, come, a Busto Arsizio, i Molini Marzoli, ora sede di uffici comunali, e il Cotonificio Bustese (ora Museo del Tessile), le Officine Caproni di Somma Lombardo ora Volandia. Riportare l’attenzione sul patrimonio architettonico industriale diventa, con la mostra, l’occasione per riscoprire importanti e significativi “depositi della memoria“, ma anche riflettere sulla trasformazione del paesaggio. L’ingresso è gratuito, questi gli orari: da martedì a giovedì 14.30-18, venerdì 9.30-13 e 14.30-18, sabato 14.30-18.30, domenica 15-18.30. Sabato 12 ottobre invece l’appuntamento è alle 15 con “La fabbrica ritrovata“, performance teatrale itinerante negli spazi del Museo del tessile, a cura di Crt Teatro-Educazione, con la direzione artistica di Gaetano Oliva, un percorso per ritrovare la memoria collettiva di ciò che nel passato è stato luogo di lavoro e di fatica. Da non dimenticare.

Rosella Formenti