Il mix di tradizione e calore ha conquistato le famiglie che, venerdì sera, malgrado le temperature rigide, hanno partecipato al gran finale della sagra di Sant’Antonio. Il falò è stato il momento culminante della settimana organizzata dai volontari legati alla Sacra Famiglia, a cui nessuno ha voluto mancare, a partire dalle autorità, guidate dal vicesindaco Laura Succi, e da diversi consiglieri comunali. La serata è iniziata alle 18 con una visita al borgo, frittelle e panini con la salamella, prima del trasferimento all’oratorio di via San Francesco dove è stata allestita la pira simbolica. Costruita con cura utilizzando legna con un vano per la scatola dei desideri, preghiere e auspici per l’anno nuovo dei saronnesi, la catasta è stata presto circondata da centinaia di persone. Dopo un’esibizione della banda, è stata la volta della benedizione di don Andrea Rabassini.
Ad accendere il fuoco il numero uno del gruppo Sant’Antonio Paolo Legnani. Le fiamme, alte e vibranti, hanno riscaldato gli animi dei presenti, confermando il successo di una tradizione che ogni anno arricchisce la sagra e la rievocazione con 500 figuranti. L’edizione 2025 lascia un nuovo arredo per la chiesetta: la scultura realizzata “on the road“ dall’artista Angelo Zilio, dedicata a Sant’Antonio.
Sara Giudici