LORENZO CRESPI
Cronaca

Famedio, i primi 34 cittadini llustri. Imprenditori, artisti, sportivi: "Hanno fatto grande la nostra città"

Varese, il sindaco: è un luogo simbolico. Tra loro anche Binda, gli archeologi Castiglioni e Maroni

Il Consiglio comunale affollato che ha nominato i primi 34 varesini illustri inseriti nel Famedio che verra realizzato nei prossimi mesi

Il Consiglio comunale affollato che ha nominato i primi 34 varesini illustri inseriti nel Famedio che verra realizzato nei prossimi mesi

I primi 34 nomi che verranno iscritti nel Famedio di Varese, che nascerà presso il cimitero monumentale di Giubiano, sono stati decisi all’unanimità in Consiglio comunale. "Un luogo simbolico – ha sottolineato il sindaco Davide Galimberti – dedicato a coloro che hanno contribuito a far grande Varese e il nostro Paese". A presentare l’elenco dei 34 nomi (nominativo è "doppio", quello dei fratelli Castiglioni) è stata Francesca Strazzi, presidente della commissione Famedio. "Sono presenti artisti, intellettuali, politici, nomi dello sport e dell’imprenditoria che è giusto ricordare e omaggiare". Entro fine anno saranno proposte al Consiglio altre candidature. Le 34 personalità sono: Edoardo Flumiani, Lanciotto Gigli, Ermenegildo Trolli, Luigi Ganna, Achille Cattaneo, Amelia Odescalchi Negretti "Liala", Antonio Bareggi, Alfredo Binda, Flaminio Bertoni, Lino Oldrini, Giovanni Borghi, Mario Bertolone, Renato Guttuso, Guido Morselli, Piero Chiara, Ermanno Bazzocchi, Tarcisio Pigionatti, Vittorio Tavernari, Ottavio Missoni, Sergio Brusa Pasquè, Pasquale Macchi, Paolo Mantegazza, Salvatore Furia, Gianfranco Maffina, Giovanni Valcavi, Ambrogio Vaghi, Franca Rame, Angelo Monti, Giuseppe Zamberletti, Alfredo e Angelo Castiglioni, Attilio Nicora, Luigi "Cicci" Ossola, Pier Gianni Biancheri, Roberto Maroni. Nel ricordo di quest’ultimo erano presenti i familiari: "Era un papà noto e condiviso con tutti – lo ha ricordato il figlio Fabrizio – con lui era molto bello discutere di politica. Quando passeggiavamo a Varese ogni dieci metri veniva fermato da qualcuno che lo conosceva e lo ringraziava. Era bello vedere la gratitudine e l’affetto".Lorenzo Crespi