PAOLO GIROTTI
Cronaca

Fonderie Lamperti, la fabbrica dei draghi verdi di Milano: “Noi e le fontane, orgoglio dal ’32”

Marnate, Andrea Lamperti e le fonderie di famiglia: il disegno di Beltrami e un legame che non si interrompe

Andrea Lamperti, 33 anni, accanto all’unico pezzo in bronzo: quello davanti a Palazzo Marino, disegnato da Beltrami nel 1919, appena restaurato, e prototipo di quelli in ghisa fatti dall’azienda

A sinistra un operaio della Lamperti rifinisce a mano il colore dello stemma di Milano che appare sulle fontane

Marnate (Varese) - “La storia del Drago Verde è anche la storia della mia famiglia: per questo il legame con il nostro lavoro e con queste fontanelle è prima di tutto sentimentale e posso dire con certezza che va ben oltre l’ordinaria amministrazione di un’azienda”. A parlare della società di Marnate, in provincia di Varese, e a raccontare una storia non a tutti nota, è Andrea Lamperti, 33 anni, perché per trovare l’origine di tutte le caratteristiche fontanelle di Milano, gli oltre 600 Draghi Verdi, con il caratteristico rubinetto in ottone che punteggiano la città, ci si deve spostare proprio fin qui, in una zona a cavallo tra le due province che nel secolo scorso era conosciuta proprio per la qualità delle numerose fonderie. Dal lontano 1932 i 155 centimetri di ghisa per 280 chilogrammi di ogni Drago Verde collocato hanno varcato i cancelli di questa azienda con destinazione Milano. Ancora oggi Andrea, con i genitori Alfredo e Anna porta avanti la tradizione delle Fonderie Lamperti.

Come nasce questo legame con una dei simboli di Milano?

“All’inizio del ‘900 la mia famiglia ha cominciato a lavorare nel campo della ghisa: i primi documenti posizionano l’attività a Legnano, nel 1908, e tutti hanno imparato a fare il mestiere tanto che il nucleo famigliare, molto ramificato, si è poi sparpagliato un poi ovunque in Italia creando una specie di marchio di fabbrica. Anche per trovare l’origine del Drago Verde si deve tornare a inizio ‘900, quando il sindaco di Milano affida all’architetto Luca Beltrami numerosi incarichi in città. È lui ad avere l’intuizione di realizzare la prima fontana, la prima e unica in bronzo, che viene posizionata davanti a Palazzo Marino: realizzata tra il 1914 e il 1919. Era parte di un disegno stilistico complessivo che comprendeva anche i candelabri e la recinzione del monumento a Leonardo. Perché il drago? L’ispirazione è data da una decorazione sulla facciata principale del Duomo che raffigura un pozzo da cui spunta una testa di drago da cui esce acqua...”

E Fonderie Lamperti quando entra in gioco?

“La fontana è piaciuta e così nel 1932 il Comune di Milano ha deciso di sfruttare allo stesso tempo la rete idrica e il successo riscosso della fontana del Beltrami: il primo disegno del Drago Verde in ghisa, con la pigna, il simbolo di Milano e il rubinetto a testa di drago, è datato proprio 1932 e da quel momento la mia famiglia - in quegli anni eravamo piuttosto noti anche perché lavoravamo in campo bellico e avevamo anche grandi commesse con le Ferrovie - viene incaricata e inizia a produrre le fontanelle a Legnano e poi nella vicina Castellanza”.

La produzione continua anche oggi?

“Cent’anni fa il fonditore era “ricco“, poi le cose sono cambiate. Dalla fine degli anni 80 è stato chiaro che senza una macrodimensione dell’azienda sarebbe stato difficile resistere: dagli anni Novanta, dunque, noi ci occupiamo di assemblare quello che facciamo realizzare fuori ma non abbiamo perso il controllo sui Draghi Verdi. Oggi ci occupiamo soprattutto della rigenerazione delle esistenti: MM si occupa degli appalti specifici e in ogni bando indicano quanti nuovi pezzi sono necessari e per quante fontane è invece necessario il ripristino. A oggi siamo sempre stati noi ad occuparcene e devo dire che per noi è ormai motivo di orgoglio. Forse un ingegnere gestionale troverebbe questo lavoro antieconomico, ma per noi il valore complessivo di questo incarico va ben oltre la dimensione economica”.

Anche il primo esemplare in bronzo del 1919 vi è stato affidato per il restauro?

“Il 12 febbraio di quest’anno in piazza della Scala ci hanno consegnato la fontana del Beltrami per il restauro, durato qualche settimana. È un’emozione che si rinnova ogni volta che ne parlo. È stato come ripercorrere la storia della mia famiglia: un lavoro spettacolare che mi riempie ancora oggi di orgoglio”.