REDAZIONE VARESE

Primo suicidio assistito in Lombardia, il governatore Attilio Fontana: “Serve una legge nazionale”

Il presidente lombardo ha risposta alle domande a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Insubria. La Corte costituzionale "ha dettato linee ben precise a cui tutto il Servizio sanitario nazionale si deve attenere"

Attilio Fontana all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Insubria

Attilio Fontana all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Insubria

Varese, 14 febbraio 2025 – La notizia del primo caso lombardo di suicidio assistito, il tema del fine vita torna prepotente nel discorso politico. Ne ha parlato il governatore Attilio Fontana a margine all’inaugurazione del 27esimo anno accademico dell’Università dell’Insubria. "Non è questione di autorizzare" il suicidio medicalmente assistito, anche perché "l'autorizzazione l'ha data la Corte costituzionale con le proprie sentenze. Noi non abbiamo fatto altro che, attraverso il codice etico, trovare delle linee di condotta che verranno estese a tutta la Regione".

Fontana poi ha proseguito, aggiungendo che rimane "opportuna" una legge nazionale, altrimenti "ognuno può seguire le disposizioni dei propri codici etici", quando invece "è necessario che ci sia una linea nazionale". Un appunto importante: in regione, in Lombardia come altre, è in attesa di procedere con il proprio iter, la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dall’associazione Luca Coscioni. 

Nei mesi scorsi la questione era stata dibattuta anche dal Consiglio regionale. Il centrodestra - sostenendo che la competenza fosse dello Stato - aveva presentato e approvato una pregiudiziale di costituzionalità, con il pdl sul fine vita che non era stato discusso in Aula. Adesso arriva un cambio di rotta? "Nessun cambio di rotta - ha detto Fontana parlando con la Tgr Lombardia - la questione che ci debba essere una legge nazionale è un conto, che si debba rispettare la sentenza della Corte è un altro". La Corte costituzionale "ha dettato linee ben precise a cui tutto il Servizio sanitario nazionale si deve attenere".