![Forte la partecipazione all’assemblea dalla quale è partita a gran voce, da Varese, la richiesta che la tassa introdotta sulla salute venga bloccata. Prossima tappa il tavolo interministeriale Forte la partecipazione all’assemblea dalla quale è partita a gran voce, da Varese, la richiesta che la tassa introdotta sulla salute venga bloccata. Prossima tappa il tavolo interministeriale](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NTQ3MDE3ZmQtNWNiMy00/0/la-protesta-dei-frontalieri-per-la-nuova-tassa-sulla-salute.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Forte la partecipazione all’assemblea dalla quale è partita a gran voce, da Varese, la richiesta che la tassa introdotta sulla salute venga bloccata. Prossima tappa il tavolo interministeriale
Varese, 16 febbraio 2025 – Cancellare la norma che prevede una nuova tassa sulla salute a carico dei vecchi frontalieri. È la richiesta che giunge a gran voce da Varese, che ha ospitato l’assemblea internazionale dei lavoratori che tutti i giorni attraversano il confine con la Svizzera. Arrivavano anche da fuori provincia e regione, chi da Sondrio e chi da Verbania, e hanno riempito il Teatro Nuovo dove si sono confrontati sul tema sindacati e istituzioni. Al termine è stato approvato all’unanimità un documento che come primo punto chiede proprio l’abolizione della tassa sanità.
“Risulta in contrasto con l’Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri e presenta chiari elementi di incostituzionalità”, hanno sottolineato le sigle sindacali italiane e svizzere che hanno promosso l’occasione di confronto. In caso contrario le organizzazioni sindacali si impegnano unitariamente a rivolgersi alla giustizia, “al fine di eccepire la questione di costituzionalità”. Giuseppe Augurusa della Cgil ha espresso tutta la sua contrarietà per la tassa sanità e per il metodo utilizzato: “In 30 anni non ho mai visto un prelievo dalle tasche di alcuni alle tasche di altri”. Marco Contessa della Cisl ha sottolineato che “se la Regione è in difficoltà per finanziare la sanità lombarda deve trovare altre strade”. Pancrazio Raimondo della Uil ha rimarcato che i frontalieri non sono lavoratori privilegiati. “Inventarsi la tassa sulla salute vuol dire ‘Tu non paghi le tasse, sei un evasore’. Dobbiamo restare uniti contro questa tassa”.
La battaglia di lavoratori e sindacalisti è sostenuta anche dai Comuni. Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha fatto gli onori di casa portando la sua voce di primo cittadino di una città che conta 3000 frontalieri. “Questa riforma rischia di fare molto male ai territori”, ha sottolineato. In prima fila due parlamentari varesini, a partire da Alessandro Alfieri del Pd che è stato relatore della legge bipartisan che aveva portato al nuovo accordo internazionale. “Avevamo fatto un gran lavoro costruendo un tavolo in cui prendere tutte le decisioni. Ma questo Governo ha preso decisioni calate dall’alto”.
Per Maria Chiara Gadda di Italia Viva “il governo Meloni e il ministro Giorgetti smantellano pezzo per pezzo l’accordo fiscale italo-svizzero e tradiscono i frontalieri”. Ma non si è parlato solo di tassa sanità: la risoluzione votata dall’assemblea chiede infatti risposte anche sulla Naspi e sull’uso dei ristorni. Temi che il sindacato porterà al Tavolo Interministeriale.