Varese, 26 novembre 2015 - Cala il numero dei frontalieri in Ticino, anche se di uno zero virgola e anche se, a influenzare i dati, sono una revisione dei calcoli effettuati anche nel passato. A rilevarlo è l’Ufficio federale di statistica di Berna, che ha conteggiato per il terzo trimestre del 2015 sul territorio ticinese 62.225 frontalieri, con una flessione dello 0,3% sia rispetto al trimestre precedente, ossia un calo di 174 contratti. Calo anche rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando in Ticino lavoravano 212 frontalieri in più.
Il record di presenze è stato il quarto trimestre del 2014 con 62.666 frontalieri attivi in Ticino. Da allora il numero è andato via via diminuendo, anche se forse sarebbe da dire si è andato livellando: 62.550 nel primo trimestre, 62.399 nel secondo e, appunto, 62.225 nel terzo. Del resto il numero dei frontalieri italiani in Svizzera è sì cresciuto fortemente nel tempo - nel solo Ticino erano 33.119 nel 2002, anno di adesione allo spazio Schengen da parte della Svizzera, 47.357 nel 2010, 51.513 nel 2011, 55.484 nel 2012, 58.465 nel 2013 e 62.666 nel 2014 - evidenziando tuttavia una graduale decelerazione negli ultimi anni: nel quadriennio 2011-2014 la crescita annuale dei flussi si è attestata all’8,8 - 7,7 - 5,4 e 5,3 per cento per il Cantone Ticino; 9,4 - 7,2 - 7,2 e 5,2 per il Cantone dei Grigioni; al 14,9 - 12,1 - 9,1 e 11,4 per il Cantone Vallese. Dal 2002 l’espansione del fenomeno in Ticino è stata dell’88%.
Varese è la provincia con più frontalieri, con opltre 26mila presenze, seguita da Como.