
I funerali di Mattia e Vittorio Zorloni ed Elisabetta Personini
La prima domenica ieri dopo quella funestata dal terribile incidente della funivia al Mottarone, 14 le vittime, cinque varesini, la coppia di fidanzati, Silvia Malnati e Alessandro Merlo, residenti nel rione di San Fermo, a Varese, Vittorio Zorloni con la compagna Elisabetta Personini e il loro bimbo, Mattia, cinque anni, di Vedano Olona. Una settimana fa Varese e Vedano Olona all’improvviso erano colpite al cuore, due comunità coinvolte in una tragedia che ha lasciato tutti sgomenti. Nei giorni scorsi i funerali delle vittime, lo strazio delle famiglie, il pianto inconsolabile, l’ultimo abbraccio alle bare d ei parenti ai propri cari, strappati al loro affetto durante quella che in un giorno di festa doveva essere una tranquilla gita al lago con la salita al Mottarone in funivia, diventata invece una trappola mortale per la manomissione del sistema frenante. Tre persone sono state arrestate per l’incidente che ha spezzato quattordici vite, ma ieri a rendere più pesante il dolore, la sofferenza dei familiari la notizia della scarcerazione di due degli indagati, Luigi Nerini ed Enrico Perocchio e della concessione dei domiciliari per il terzo,Gabriele Tadini.
A Varese come a Vedano Olona ieri profondo era lo sconcerto, due comunità, toccate dalla stessa tragedia, chiedono chiarezza e giustizia, strette alle famiglie delle vittime. Sconcerto e indignazione sono i sentimenti dei familiari di Alessandro Merlo, che ha perso la vita con la fidanzata Silvia Malnati. I genitori non hanno più lacrime, è lo zio del giovane, Luca Nania, a rompere il silenzio: "Siamo sconcertati e indignati, le indagini proseguiranno, voglio sperare che venga fatto tutto l’indispensabile per accertare i colpevoli, confidiamo nella giustizia e nell’ottimo lavoro che sta svolgendo il procuratore Olimpia Bossi". Conclude Nania: "il nostro dolore è immenso, indescrivibile, se qualcuno ha sbagliato deve pagare". Le sue parole vengono condivise sul suo profilo facebook, chi commenta esprime vicinanza e insieme l’indignazione di fronte alla decisione del gip. Anche a Vedano Olona, il paese dove risiedeva Vittorio Zorloni, con la compagna Elisabetta Personini e il loro figlio, Mattia, tra la gente è profondo lo sconcerto. Nella piazza che venerdì pomeriggio ha dato l’ultimo abbraccio alle tre vittime, ieri i sentimenti erano di incredulità e indignazione. I familiari delle tre vittime sono chiusi nel loro dolore, anche l’ex cognato di Zorloni, Corrado Guzzetti che nei giorni dopo la tragedia ha rilasciato dichiarazioni, ha scelto il silenzio. Al telefono nel tono della voce si avverte la profonda amarezza, "preferisco in questo momento non dire nulla, aspetteremo il processo". Decisione quella del gip che ha sorpreso anche il sindaco di Vedano Olona Cristiano Citterio. "Siamo stupiti – dice – ma abbiamo fiducia nella giustizia, nel lavoro della magistratura che va avanti". Poi fa sapere "noi come Comune ci costituiremo parte civile perché vogliamo giustizia, vogliamo sia fatta chiarezza, non c’è nessuna vendetta, ma giustizia e vogliamo che ci siano risarcimenti per i familiari delle tre vittime, Vittorio, Elisabetta e il piccolo Mattia".
Prosegue nel frattempo a Vedano Olona la raccolta di fondi promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la parrocchia e la scuola per l’infanzia frequentata da Mattia per offrire in questo doloroso momento un sostegno alla famiglia delle tre vittime, Vittorio, Elisabetta e il loro bimbo, usciti di casa, la mattina di domenica 23 maggio, per una gita al lago e finita in una tragedia sulla quale continuano le indagini della magistratura.