Gallarate (Varese), 7 agosto 2024 – La protesta per il taglio degli alberi avviato lunedì nel boschetto di via Curtatone, per fare spazio al nuovo polo scolastico di Cajello e Cascinetta, e che sta da giorni accendendo (e dividendo) gli animi dei gallaratesi, finisce sul tavolo del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Il tema – ormai diviso a metà fra difesa dell'ambiente e una questione di ordine pubblico – sarà infatti affrontato domani, 8 agosto, nel corso di una riunione col prefetto di Varese Salvatore Pasquariello. Questo dopo che, ancora oggi, ci sono state proteste, mobilitazioni – con addirittura due esponenti del comitato per la difesa del parco che si sono arrampicati sugli alberi – e la presentazione di una nuova diffida in Procura a Busto Arsizio, che va a integrare l’esposto già presentato a inizio luglio. Questa mattina il comitato è riuscito a fermare il lavoro delle ruspe. Ma l’obiettivo finale è un altro. “Quello che vogliamo è che il boschetto sia preservato – spiega il capofila della protesta e del comitato dei cittadini Filiberto Zago –. Non ci possiamo accontentare di una momentanea sospensione dei lavori. Per questo chiediamo alla magistratura di valutare se con questo intervento non si configura il reato di danno ambientale e che ci sia il sequestro cautelativo del cantiere”.
“Veglieremo il bosco dalla mattina alla sera”
Zago e gli altri esponenti del comitato per la salvaguardia del boschetto, quando parlano di danno ambientale si riferiscono a un rapporto stilato alcuni mesi fa da un ornitologo che aveva parlato di quest’area, grande quasi due ettari (17.800 metri quadrati per la precisione), come di un’oasi dove nidificano specie come i picchi rossi, le cinciallegre, popolata anche da ricci, conigli selvatici e ghiri. Un’analisi ovviamente condivisa anche da Legambiente. In realtà il disboscamento è stato sorprendentemenre avallato dal Parco del Ticino. I volontari – che nel frattempo sono stati denunciati dall’azienda incaricata dei lavori di disboscamento per l’invasione del cantiere questa mattina – a partire da oggi hanno deciso di mettere in atto un presidio permanente. “Ci alterneremo qui – continua Zago – dalle sette della mattina alle sette della sera per impedire il taglio delle altre piante. Questo parco è nato negli anni Cinquanta proprio grazie ai bambini dell’epoca che avevano cominciato a mettere a dimora le piante. È assurdo distruggerlo”.
La questione approda in Parlamento
Aspetto sentimentale che non sembra aver toccato il cuore del sindaco Andrea Cassani (Lega), che ieri ha fatto il dito medio, mentre passava in macchina, agli ambientalisti che protestavano. La Giunta di centrodestra è convinta di avere le carte in regola per procedere col cantiere. Di avviso contrario l’opposizione a Montecitorio. Già, perché la questione è approdata a Roma, con un’interrogazione parlamentare che l’onorevole Devis Dori ha presentato, e con la quale chiede ufficialmente al ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin se “intenda promuovere con urgenza una verifica da parte del nucleo operativo ecologico dei carabinieri, al fine di verificare se le attività di disboscamento possono essere causa di un danno ambientale, anche con riferimento alla biodiversità tutelata dalla Costituzione”.