
L'evasione è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Varese la Finanza l’associazione avrebbe chiesto una tassa di iscrizione per i concorsi denunciandola poi come incasso associativo e non commerciale
Gallarate, 29 ottobre 2024 – Scoperta dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese un’evasione da 625mila euro da parte di un’associazione, con sede a Gallarate, attiva nel reclutamento di personale per vari enti locali associati: avrebbe chiesto una tassa di iscrizione per concorsi denunciandola poi come ingresso di natura associativa e non commerciale godendo quindi di una tassazione inappropriata.
Il trucco
Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme gialle hanno partecipato ai concorsi 60.559 candidati, ed avendo ciascuno corrisposto la tassa di concorso pari a 10,33 euro, risultano aver versato complessivamente all’associazione la somma di 625mila euro. Tuttavia tale somma è stata configurata come attività associativa e non attività commerciale, con conseguenti vantaggi fiscali.
I concorsi
I concorsi sotto esame, per l’individuazione di 15 figure professionali da inserire in enti pubblici, erano stati indetti in Comuni nelle province di Lucca, Torino, Salerno, Matera, Agrigento, Vicenza e Campobasso. L’indagine svolta dalla Compagnia di Gallarate ha avuto inizio con un’ispezione e un’analisi dell’anomala attività svolta.
In particolare, le Fiamme Gialle hanno posto a fondamento del proprio intervento ispettivo la Delibera Anac n. 289 del 20 giugno 2023 che ha riconosciuto la natura commerciale svolta dall’associazione.
L’accordo concluso dagli Enti pubblici coinvolti, situati in diverse regioni italiane, prevedeva una “tassa di concorso” pari a euro 10,33 a carico dei candidati, da corrispondere da parte di ciascun concorrente direttamente all’associazione, la corresponsione a carico di ciascun comune procedente all’assunzione, per ciascun assunto, di un importo omnicomprensivo una tantum pari al 100% dell’importo lordo della busta paga mensile del dipendente in caso di assunzione a tempo indeterminato e del 75% dell’importo lordo della busta paga mensile del dipendente in caso di assunzione a tempo determinato.
L’indagine
Nell’indagine è emerso anche che tutte le procedure concorsuali sono state svolte attraverso commissioni e piattaforme messe a disposizione dell’associazione, che ha pure decretato i vincitori. È stata quindi intrapresa una verifica fiscale volta a sottoporre a tassazione i compensi. L’attività fiscale, svolta in contraddittorio con la parte, si è conclusa con la sanzione amministrativa della dichiarazione annuale infedele e la constatazione di un’Ires evasa pari a oltre 50mila euro.