ROSELLA FORMENTI
Cronaca

I baroni rampanti di Gallarate: dagli studenti alle pensionate, ecco chi sale sugli alberi per difenderli dalle ruspe

Da venti giorni un gruppo di cittadini ha allestito in presidio 24 ore su 24 nel bosco urbano di via Curtatone: “No al maxi cantiere della scuola, salviamo verde secolare e animali rari”

Dal 7 agosto decine di abitanti di Gallarate sono schierate in via Curtatone a difesa del bosco urbano

Dal 7 agosto decine di abitanti di Gallarate sono schierate in via Curtatone a difesa del bosco urbano

Gallarate (Varese) – I ragazzi dormono sospesi tra le fronde e fanno bei sogni: “Resistiamo”. I volontari si alternano al gazebo, presidio pacifico e obiettivo chiaro: “Nessuno tocchi il nostro bosco”. La mobilitazione per salvare l’area di via Curtatone, a Gallarate (Varese), è iniziata il 7 agosto e non è mai andata in vacanza. Su questi due ettari di verde urbano incombe il maxi-cantiere di un grande nuovo polo scolastico. Gli attivisti del “Comitato salviamo gli alberi” ogni giorno si posizionano attorno alla recinzione, si danno il cambio e raccolgono le firme a sostegno della petizione per salvaguardare il polmone verde che fa respirare Gallarate: al momento sono 6mila. Oltre le barriere, arrampicati sugli alberi secolari, ci sono i giovani del collettivo Tanuki. Alcuni hanno ricevuto il foglio di via del questore di Varese dopo l’ultimo blitz di polizia; altri arrivano a difendere il bosco cresciuto spontaneamente tra il cemento dei palazzi e l’autostrada.

La squadra di salvataggio è così composta: studenti, mamme, professionisti, insegnanti, lavoratori a fine turno, pensionati. Un gruppo eterogeneo e prezioso che il Comitato e le associazioni vogliono allargare. “Stanno rispondendo in tanti al nostro appello social – spiega Laura Pastorelli, esponente del Comitato –. È un segnale importante: i cittadini stanno comprendendo il valore di questa battaglia, e ci stanno sostenendo”. Baroni rampanti anche notturni: la vigilanza sugli alberi è 24 ore su 24. Generazioni diverse che si trovano unite e alleate: “Difendiamo questo bosco urbano che è la casa di tanti animali”.

Dal picchio rosso maggiore al picchio verde, e poi ricci, ghiri, un tasso, una volpe e altre specie da proteggere. “Non ci fermiamo – aggiunge Pastorelli –. La nostra richiesta al Comune non cambia: deve sospendere i lavori fino al 15 ottobre, nel rispetto delle indicazioni di legge e del Regolamento del verde, a tutela della fauna. Vanno consentite nidificazione e riproduzione”. Infine, il movimento ambientalista chiede la convocazione di un tavolo con l’amministrazione: “Noi del Comitato ed esperti del settore per trovare una soluzione rispettosa degli animali che vivono nel bosco”.

Ieri pomeriggio al presidio è arrivato Massimo Vacchetta, veterinario e scrittore, fondatore del Centro recupero ricci “La Ninna” a Novello (Cuneo), tra gli esperti interpellati dal Comitato: “C’è una grande energia, qui. Ci sono tante persone. Sono contento di stare in mezzo a loro. È un’esperienza straordinaria. I ragazzi che dormono sugli alberi secolari stanno facendo un lavoro meraviglioso. È il momento di unire le forze e ottenere la vittoria, cioè salvare un pezzo di madre natura. Il Comune dimostri buonsenso e disponibilità. Altrimenti sarà battaglia legale”.

Una 30enne è stata fermata martedì pomeriggio per resistenza a pubblico ufficiale. L’arresto è stato convalidato dal giudice del Tribunale di Busto Arsizio, che ha disposto l’immediata liberazione e fissato il processo per il 3 ottobre prossimo. La linea difensiva è già pronta: “Voglio solo salvare gli alberi minacciati dal cemento”.

L'intervento della polizia tra i manifestanti di via Curtatone
L'intervento della polizia tra i manifestanti di via Curtatone