Gallarate (Varese) – I ragazzi dormono sospesi tra le fronde e fanno bei sogni: “Resistiamo”. I volontari si alternano al gazebo, presidio pacifico e obiettivo chiaro: “Nessuno tocchi il nostro bosco”. La mobilitazione per salvare l’area di via Curtatone, a Gallarate (Varese), è iniziata il 7 agosto e non è mai andata in vacanza. Su questi due ettari di verde urbano incombe il maxi-cantiere di un grande nuovo polo scolastico. Gli attivisti del “Comitato salviamo gli alberi” ogni giorno si posizionano attorno alla recinzione, si danno il cambio e raccolgono le firme a sostegno della petizione per salvaguardare il polmone verde che fa respirare Gallarate: al momento sono 6mila. Oltre le barriere, arrampicati sugli alberi secolari, ci sono i giovani del collettivo Tanuki. Alcuni hanno ricevuto il foglio di via del questore di Varese dopo l’ultimo blitz di polizia; altri arrivano a difendere il bosco cresciuto spontaneamente tra il cemento dei palazzi e l’autostrada.
La squadra di salvataggio è così composta: studenti, mamme, professionisti, insegnanti, lavoratori a fine turno, pensionati. Un gruppo eterogeneo e prezioso che il Comitato e le associazioni vogliono allargare. “Stanno rispondendo in tanti al nostro appello social – spiega Laura Pastorelli, esponente del Comitato –. È un segnale importante: i cittadini stanno comprendendo il valore di questa battaglia, e ci stanno sostenendo”. Baroni rampanti anche notturni: la vigilanza sugli alberi è 24 ore su 24. Generazioni diverse che si trovano unite e alleate: “Difendiamo questo bosco urbano che è la casa di tanti animali”.
Dal picchio rosso maggiore al picchio verde, e poi ricci, ghiri, un tasso, una volpe e altre specie da proteggere. “Non ci fermiamo – aggiunge Pastorelli –. La nostra richiesta al Comune non cambia: deve sospendere i lavori fino al 15 ottobre, nel rispetto delle indicazioni di legge e del Regolamento del verde, a tutela della fauna. Vanno consentite nidificazione e riproduzione”. Infine, il movimento ambientalista chiede la convocazione di un tavolo con l’amministrazione: “Noi del Comitato ed esperti del settore per trovare una soluzione rispettosa degli animali che vivono nel bosco”.
Ieri pomeriggio al presidio è arrivato Massimo Vacchetta, veterinario e scrittore, fondatore del Centro recupero ricci “La Ninna” a Novello (Cuneo), tra gli esperti interpellati dal Comitato: “C’è una grande energia, qui. Ci sono tante persone. Sono contento di stare in mezzo a loro. È un’esperienza straordinaria. I ragazzi che dormono sugli alberi secolari stanno facendo un lavoro meraviglioso. È il momento di unire le forze e ottenere la vittoria, cioè salvare un pezzo di madre natura. Il Comune dimostri buonsenso e disponibilità. Altrimenti sarà battaglia legale”.
Una 30enne è stata fermata martedì pomeriggio per resistenza a pubblico ufficiale. L’arresto è stato convalidato dal giudice del Tribunale di Busto Arsizio, che ha disposto l’immediata liberazione e fissato il processo per il 3 ottobre prossimo. La linea difensiva è già pronta: “Voglio solo salvare gli alberi minacciati dal cemento”.