Gallarate (Varese), 15 agosto 2024 – Trascorreranno il Ferragosto dentro il bosco di via Curtatone i volontari del comitato che dall’inizio del mese si stanno opponendo al taglio delle piante voluto dall’Amministrazione comunale per ospitare il nuovo polo scolastico. La battaglia per tentare di salvare l’area verde, grande circa due ettari, non conosce momenti di tregua neanche nella giornata festiva per eccellenza dell’estate. Dopo le denunce e gli esposti alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, accompagnati dalla richiesta di sequestro cautelativo dell’area e perché si valuti l’ipotesi del reato di danno ambientale, le ruspe dell’azienda incaricata del disboscamento non si sono più fatte vedere. In particolare dal 7 agosto, dopo che alcuni giovani riconducibili al “Gruppo Tanuki” avevano invaso l’area di cantiere e si erano arrampicati sulle piante.
Il timore dei volontari, però, è che si tratti solo di una tregua legata alla settimana di Ferragosto. “Abbiamo paura per quel che succederà a partire da settimana prossima – racconta una dei portavoce del comitato, Laura Pastorelli –. Noi però non abbiamo intenzione di gettare la spugna. Non abbassiamo la guardia”. Oggi dunque il presidio sarà soprattutto un’occasione per stare insieme. Ma il messaggio che si vuole mandare alle istituzioni, e al sindaco Cassani in primis, è che sacrificare l’ennesima area verde per l’ennesima colata di cemento in una città e una regione già ipercementificate è un’assurdità. “Continuiamo a ricevere il sostegno di moltissimi gallaratesi che passano da qui per esprimerci la loro solidarietà e la loro contrarietà al progetto – continua Laura Pastorelli –. E anche per firmare la nostra petizione (anche on line, ndr) che nel frattempo ha raggiunto oltre 3.800 firme”.ù
La data del 15 ottobre
Obiettivo del comitato è di fermare il taglio delle piante quanto meno fino al 15 ottobre, come prevedono le leggi regionali per la tutela della fauna – dal 31 marzo a metà ottobre è il periodo della nidificazione degli uccelli che dev’essere quindi tutelata in questo periodo – che “anche il regolamento comunale di Gallarate per la tutela del verde recepisce e che quindi chiediamo molto semplicemente che sia rispettato”; ma anche che prevalga il buon senso. “Il buon senso vorrebbe che quel denaro che il sindaco Cassani vuole spendere per creare il polo scolastico in via Curtatone venga piuttosto usato per ristrutturare le quattro scuole (due dell’infanzia e due primarie) che verrebbero chiuse. La loro chiusura creerebbe inoltre disagi agli stessi studenti e ai quartieri interessati che perderebbero un importante presidio. E sa, fra i tanti commenti critici nei confronti della Giunta, qual è stato uno che più di tutti ci ha colpito? Una persona disabile ci ha detto: “Il Comune dovrebbe usare quei soldi per abbattere quei soldi per abbattere le barriere architettoniche invece che abbattere gli alberi...””.
L’eco da Milano a Roma
La battaglia ambientalista di via Curtatone sta intanto avendo un’eco extracittadina. Un deputato bergamasco di Alleanza Verdi e Sinistra, Devis Dori, ha chiesto conto al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ricordando come nell’area verde “nidificano numerose specie d’uccelli, tra cui la capinera, la cincia bigia e la cornacchia grigia, nonché il silvago orientale, un mammifero simile a una piccola lepre”; mentre in Consiglio regionale a Milano la consigliera Paola Pizzighini (Cinque Stelle) ha presentato un’interrogazione dai contenuti simili alla Giunta.