REDAZIONE VARESE

Gallarate, ubriaca al volante viene fermata dai carabinieri: reagisce sputando e prendendo a calci e bottigliate i militari

La trentenne albanese, con numerosi precedenti alle spalle per guida in stato d’ebbrezza, è stata denunciata e processata per direttissima: non potrà uscire di casa dalle 8 di sera alle 6 di mattina

Uno dei carabinieri che hanno tentato di fermare la donna è rimasto ferito in modo lieve

Uno dei carabinieri che hanno tentato di fermare la donna è rimasto ferito in modo lieve

Gallarate, 21 settembre 2024 – Vede la pattuglia dei carabinieri impegnata nelle rilevazioni di un incidente stradale e si scaglia contro i carabinieri sputandogli addosso e poi tentando anche di prendergli a bottigliate. La protagonista di cinque minuti di follia che le sono costati l’arresto, una denuncia e un processo per direttissima, una donna albanese di trent’anni. La giovane, ubriaca fino alla punta della testa e anche sotto effetto di stupefacenti, stava transitando da via Varese venerdì sera. Quando i carabinieri, impegnati nei rilievi, l’hanno vista passare l’hanno subito riconosciuta. La trentenne è infatti un volto noto, avendo sulle spalle diverse denunce per guida in stato d’ebbrezza. Venerdì, tuttavia, si è, per così dire, superata. I militari, sapendo già in che condizioni può essersi messa alla guida del veicolo, hanno alzato per imporle di fermarsi.

Il processo a Busto Arsizio

La reazione dell’albanese è stata violentissima. Sono partite spintonate, e poi ancora calci, insulti e sputi. Non solo. Ha preso la bottiglia (vuota) di superalcolico che si era appena bevuta, e che aveva sul sedile a fianco, e ha colpito un militare. Che è rimasto lievemente ferito e ne avrà per sette giorni. Poi, non contenta, ha danneggiato l’auto dell’Arma con un calcio e ha sfondato il copricerchione. La donna è stata denunciata per una sfilza di reati: vilipendio, oltraggio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza e sotto effetto stupefacenti. Questa mattina in tribunale a Busto Arsizio, la condanna per direttissima. La trentenne è stata condannata agli arresti domiciliari “notturni”. Non potrà uscire di casa, a Cardano al Campo dove risiede, dalle otto di sera alle sei del mattino.