ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Giusy Caliandro uccisa da un’auto a Gemonio: la targa, le telecamere e i racconti dei testimoni

A investire la donna di 41 anni non un pirata ma una persona che la conosceva. E l’avrebbe fatto apposta

Giuseppina Caliandro investita e uccisa a Gemonio

Gemonio (Varese) – Un gesto volontario. L’investimento che non ha lasciato scampo a Giusy Caliandro, 41 anni, morta all’ospedale di Varese, poche ore dopo essere stata travolta da un’auto nella serata di sabato a Gemonio, paese del varesotto, non sarebbe stato causato da un pirata della strada: l’uomo alla guida della vettura che l’ha travolta l’avrebbe investita di proposito.

Fondamentali per fare chiarezza le testimonianze di due persone al vaglio dei carabinieri che stanno conducendo le indagini. Secondo la prima ricostruzione la donna intorno alle 21 stava rientrando a casa, era a pochi metri dal portone della sua abitazione nel centro storico. All’improvviso un’auto l’ha centrata a tutta velocità, ha urtato un’altra vettura, e si è allontanata. La prima ipotesi: un pirata della strada che non si è fermato per prestare soccorso.

I carabinieri della compagnia di Luino e del Reparto investigativo di Varese hanno subito avviato ricerche della macchina e del guidatore, grazie ad alcuni elementi: il tipo di mezzo e una parte della targa, più alcune immagini delle telecamere che non hanno ripreso l’impatto, ma probabilmente gli istanti successivi. Con il passare delle ore si è però delineato lo scenario di un omicidio volontario. La svolta arriva dalla testimonianza di due uomini, che hanno assistito alla scena di sabato sera, durata pochi istanti. paese nella serata di sabato.

Il conducente della macchina avrebbe invece investito volontariamente la quarantunenne con la quale pare avesse litigato. Uno dei testimoni ha confermato ai giornalisti di aver fornito elementi ai gli inquirenti che mantenegono sulla vicenda il massimo riserbo. Sempre ieri la Procura di Varese, che coordina l’attività dei carabinieri di Luino e del Reparto investigativo di Varese, ha diffuso uno stringato comunicato, confermando il riserbo mentre continuano le ricerche del responsabile: sarebbero vicini alla sua identificazione. Il primo testimone ha riferito di aver sentito urla per strada, quelle di un uomo e una donna che stavano litigando. Lui, di cui il passante ha notato la maglietta strappata, è salito in macchina.

Poi la scena più agghiacciante: l’uomo avrebbe messo in moto e dopo pochi metri in retro avrebbe ingranato la prima e schiacciato la donna contro il muro, per poi fuggire. Il secondo testimone ha invece riferito di aver visto l’auto arrivare. A bordo c’era una donna che poi è scesa urlando, probabilmente con il guidatore. Poco dopo avrebbe invece notato la stessa donna, in fin di vita, sull’asfalto davanti al portone di casa. Soccorsa e portata all’ospedale di Varese è morta poche ore dopo, vittima di un uomo che probabilmente conosceva.