Una raccolta firme per chiedere il ritorno del pisolino per i piccoli della scuola materna cittadina. L’iniziativa è stata avviata online nelle ultime ore ed ha già superato un centinaio di firme di persone che chiedono di "reintrodurre il momento della nanna post pranzo, nella scuola dell’infanzia". Al centro della vicenda i piccoli scritti della scuola dell’Infanzia Montessori (parte dell’istituto comprensivo De Gasperi).
"Diversamente da quello che accadeva negli anni precedenti (pre-Covid) – spiegano i genitori – oggi non è più possibile usufruire di un momento di nanna strutturato che, in passato, era sempre stato concesso ai bambini del primo anno in maniera organizzata. Come genitori riteniamo questa, una mancanza grave e lesiva della salute psicofisica dei nostri figli, come confermato anche dal pedagogista Daniele Novara". Tutto è iniziato così dall’osservazione dei genitori della stanchezza del proprio figlio e dalla richiesta di spiegazioni alla scuola. Prima di arrivare a questa raccolta firme, infatti, i genitori si sono mobilitati con l’istituzione scoprendo, con uno scambio di mail, che il pisolino è stato eliminato per "per motivazioni legate alla sicurezza". In sostanza gestire un’improvvisa evacuazione del plesso sarebbe molto complicato nel momento della nanna.
Da qui la mobilitazione dei genitori che nella loro petizione rimarcano: "Chiediamo di sostenere questa petizione sulla reintroduzione del momento nanna per i più piccoli all’interno delle scuole dell’infanzia, con due importanti punti di attenzione: la reintroduzione del momento nanna, andrà previsto garantendo, in ogni caso, senza alcuna eccezione ed in ogni momento, la sicurezza di tutti i bambini presenti nella scuola". L’iniziativa non vuole però essere un’imposizione per i più piccoli: "La reintroduzione, come avveniva in passato, non deve diventare un obbligo per alcun bambino. Se ci saranno bambini che non vorranno usufruire di questo momento, non dovranno essere in alcun modo obbligati". Insomma l’obiettivo della petizione è quella di "tutelare i diritti e bisogni fisiologici dei bambini".