Maccagno, Giuseppina Bardelli a 89 anni è sopravvissuta quattro giorni nei boschi: si era persa mentre cercava funghi

Varese, l’anziana trovata disidratata e sotto choc. È sopravvissuta grazie all’acqua piovana raccolta in alcune pozzette. A rintracciarla i soccorritori, Vigili del Fuoco e volontari del Piambello: “Abbiamo sentito che gridava aiuto!”

Giuseppina Bardelli e l'intervento dei vigili del fuoco nei boschi per recuperare l'89enne

Giuseppina Bardelli e l'intervento dei vigili del fuoco nei boschi per recuperare l'89enne

Maccagno (Varese), 25 agosto 2025 – Un bel sospiro di sollievo: Giuseppina Bardelli è stata ritrovata viva. L’89enne era scomparsa mercoledì 21 agosto, mentre cercava funghi nei boschi in località Forcora, nel territorio di Maccagno con Pino e Veddasca, nel Varesotto.

La donna si era persa e non aveva con sè il cellulare, per questo non si era riusciti a geolocalizzarla. A rintracciarla, nella zona di Monterecchio, sono stati i soccorritori, Vigili del Fuoco e volontari del Piambello, che hanno sentito le sue grida di aiuto, proprio mentre la stavano cercando. 

Individuato il punto esatto in cui si trovava, una zona impervia con felci alte, i soccorritori hanno chiesto anche il supporto del personale sanitario, che è intervenuto anche con l’elisoccorso. Dopo essere stata recuperata, l’89enne è stata affidata ai sanitari per le cure: era in buone condizioni, ma disidratata e sotto shock.

La scomparsa

Giuseppina Bardelli era uscita nel pomeriggio di mercoledì 21 agosto, per andare a cercare funghi nei boschi attorno a Maccagno in compagnia del figlio. Erano bastati pochi secondi di distrazione da parte di quest’ultimo, e della madre 89enne non c’era più traccia. Come sparita nel nulla.

L’allarme

All’uomo non era rimasto altro da fare, in preda al panico, dopo aver urlato il nome della madre e perlustrato palmo a palmo i paraggi, di dare l’allarme. Le squadre di soccorso si erano attivate intorno alle otto di sera. Le ricerche erano proseguite col buio fino a notte e erano riprese la mattina seguente, ma dell'anziana non c’era traccia, e più passavano le ore più tra i parenti della donna e i soccorritori calava l’ombra del pessimismo e cresceva l’apprensione. 

Le ricerche

Da mercoledì sera erano impegnati una quarantina di soccorritori specializzati e volontari, con l’ausilio anche di cani molecolari e droni. I vigili del fuoco di Varese avevano anche  impegnato personale specializzato nella Topografia applicata al soccorso, ovvero nella gestione di carte topografiche per meglio valutare le zone da perlustrare; oltre a personale esperto nella guida di droni ad alta tecnologia che hanno sorvolato la zona per una migliore visuale dall'alto. In aggiunta, il personale Speleo-alpino-fluviale aveva visionato le zone più impervie utilizzando tecniche di movimentazione su corde. E poi ancora cani addestrati per la ricerca di persone disperse; oltre a operatori su fuoristrada che hanno percorso i sentieri più accessibili e operatori a piedi per battute accurate su sentieri in mezzo alla vegetazione. A loro si erano aggiunti i carabinieri e i volontari della Protezione Civile.

Il ritrovamento

A rintracciare Giuseppina Bardelli, nella zona di Monterecchio, sono stati i soccorritori, Vigili del Fuoco e volontari del Piambello, che hanno sentito le sue grida di aiuto, proprio mentre la stavano cercando. “Ha sentito passare una squadra un centinaio di metri sopra di lei, su un sentiero erboso, nella zona della cresta del monte Sirti. La donna era a 1.200 metri di quota, ma indicativamente nel raggio di mille metri rispetto al luogo dove si erano concentrate le ricerche inizialmente”, ha raccontato uno degli uomini che ha coordinato le ricerche per il Soccorso alpino in questi quattro giorni. Un luogo che non era stato affrontato, perché le indicazioni sui sui possibili movimenti il giorno della scomparsa portavano da tutt’altra parte.  

Le condizioni della donna

Stava bene. Era lucida e orientata. Un po’ disidratata ma tutto sommato in buone condizioni”, ha aggiunto il soccorritore parlando delle condizioni in cui l’89enne è stata trovata. E ancora: “Mercoledì mattina, il giorno in cui si è persa, ha piovuto per qualche ora. Poi c’è stato un temporale. Si è organizzata per raccogliere l’acqua in alcune pozzette. Ha bevuto quella anche nei giorni successivi e probabilmente è stato questo a salvarle la vita”. Dopo le prime cure nel luogo del ritrovamento, sul posto è stato inviato l’elisoccorso di Como che l’ha prelevata per portarla all’ospedale di Varese dove è stata ricoverata in osservazione.