ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Gallarate, nel bosco di via Curtatone si scaldano gli animi: nuovo blitz e nove fogli di via. “Ma noi non ce ne andiamo”

Gallarate, provvedimenti del questore per soggetti ritenuti "socialmente pericolosi". La protesta non si ferma

Il presidio del Comitato Salviamo gli alberi continua: "Vogliamo sia rispettata la legge"

Il presidio del Comitato Salviamo gli alberi continua: "Vogliamo sia rispettata la legge"

Gallarate (Varese) – Era nell’aria il nuovo blitz delle forze dell’ordine al bosco di via Curtatone, area davanti alla quale da settimane sono in presidio gli ambientalisti del Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate e di altre associazioni ecologiste mentre all’interno sugli alberi è in atto la protesta pacifica dei giovani del collettivo Tanuki. Un primo sopralluogo in mattinata da parte degli agenti era suonato come un campanello d’allarme per i manifestanti che difendono il bosco che invece secondo la decisione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista Andrea Cassani deve a breve sparire per far posto a un nuovo polo scolastico. Intorno a mezzogiorno sono arrivati di nuovo gli agenti – Polizia di Stato e Polizia locale –, con loro gli operai con la motosega che tra le proteste dei cittadini presenti al presidio hanno cominciato a fare piazza pulita di alcune strutture, definite abusive, realizzate dai giovani del collettivo, rimasti all’interno dell’area boschiva.

Ci sono stati momenti di tensione, il timore tra gli ambientalisti è che potesse essere avviato il taglio delle piante, "in sfregio – hanno urlato più volte – alle leggi vigenti e al regolamento del verde" che vieta di tagliare gli alberi fino al 15 ottobre perché per varie specie è periodo di nidificazione e riproduzione. Gli animi si sono scaldati, più volte qualcuno tra i manifestanti ha urlato "siete macellatori di animali e di alberi, dovete fermarvi, non rispettate la legge". Altre voci si sono levate contro il sindaco Cassani che "rifiuta il dialogo, manda gli agenti contro di noi come se noi fossimo contro la legge. Noi siamo qui da settimane proprio per difendere la legge che tutela questo bosco e la fauna protetta presente".

Fatta piazza pulita delle strutture ritenute abusive le forze dell’ordine hanno lasciato l’area di via Curtatone. "Continuano con queste azioni intimidatorie – ha detto Cinzia Colombo, tra i volontari del Comitato, ex assessore nella giunta di centrosinistra del sindaco Edoardo Guenzani –, ma noi non ci facciamo intimidire, noi siamo qui per far rispettare la legge che tutela il bosco. E a proposito di tutele, faccio notare che chi ha usato la motosega non aveva dispositivi di protezione. Dov’è il rispetto delle norme per la sicurezza? Poi siamo noi fuorilegge?".

Ieri intanto il Questore di Varese ha emesso specifiche misure di prevenzione personale, come riportato nella nota "nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi che illecitamente stazionavano in quella via Curtatone nell’area adibita a cantiere di costruzione di un polo scolastico. Cinque soggetti sono stati colpiti da provvedimento di foglio di via obbligatorio dal Comune di Gallarate con divieto di farvi ritorno per i prossimi 4 anni, in più, nei confronti di altri di altri quattro soggetti, è stato emesso il provvedimento di allontanamento dall’area interessata". Ma in via Curtatone la protesta non si ferma, ieri gli ambientalisti lo hanno gridato con forza "noi restiamo qui, il bosco non si taglia", presenti di giorno e di notte, vigili sentinelle.