
Il centrodestra alla guida di Cerro Maggiore: alla Baraggia controlli Arpa a rigor di legge
"Sapere che la questione della ex discarica ha ancora importanza per il nostro territorio ci rassicura. La nostra Amministrazione è sempre stata in prima linea a combattere battaglie giudiziarie lunghe e importanti, che fortunatamente per il nostro paese abbiamo vinto. Purtroppo in quei mesi non c’era nessuno a sostenerci ma non abbiamo desistito, il rischio era la possibile riapertura di una discarica di rifiuti speciali non putrescibili, ovvero: amianto. Dopo la vittoria nei Tribunali, ci siamo seduti al tavolo con la proprietà in una posizione di maggiore forza per affrontare con equilibrio la soluzione definitiva del problema".
Così l’Amministrazione di centrodestra che amministra Cerro risponde alla polemica scatenata dalle affermazioni del neonato Comitato Antidiscarica. "Dopo un anno di negoziazione il progetto proposto dalla proprietà ha permesso la stesura di un protocollo d’intesa che con massima trasparenza abbiamo presentato alla cittadinanza in campagna elettorale. Con il nuovo mandato amministrativo, il testo è stato approfondito dal punto di vista legale con le opportune puntualizzazioni della normativa ambientale di riferimento. La bozza della convenzione l’abbiamo presentata pubblicamente in Commissione a novembre, prima che l’iter amministrativo partisse, pubblicando sul sito del Comune sia la registrazione della riunione sia i testi discussi, come mai successo in precedenza. Oggi siamo contenti checi sia un interlocutore come il Comitato e disponibili a spiegare nuovamente al Direttivo il progetto di recupero ambientale, perché evidentemente qualcuno ci vuole divisi. Le imprecisioni che si leggono sui social non giovano alla soluzione del problema dell’area Baraggia".
Per il recupero il Comune ha scelto di utilizzare una norma ambientale molto restrittiva, emessa nel 2017 dal Governo Gentiloni, proprio per sottolineare come questo tema dev’essere trasversale. I materiali che si vorrebbero utilizzare sono controllati all’origine sia quantitativamente, attraverso documenti amministrativi, sia soprattutto qualitativamente con controlli chimici da parte di Arpa e definiti dalla legge, proprio perché parliamo di recupero ambientale e non di discarica.
Christian Sormani