ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Il futuro di Malpensa: "Comuni protagonisti. E un limite ai cargo"

Le richieste di comitati e associazioni ambientaliste sullo scalo

Un aereo cargo all’aeroporto di Malpensa Il trasporto delle merci è tra i temi dibattuti

Un aereo cargo all’aeroporto di Malpensa Il trasporto delle merci è tra i temi dibattuti

Sul futuro dell’aeroporto di Malpensa deve essere coinvolto tutto il territorio, oltre una cinquantina di Comuni. È la richiesta di comitati e associazioni lombarde e piemontesi, che hanno partecipato a un convegno a Galliate, presenti Legambiente, Italia nostra Lombardia, Lipu, Unicomal, Coordinamento Salviamo il Ticino, Rete Comitati Malpensa, W via Gaggio, Eco Istituto della Valle del Ticino, il Parco del Ticino. Attenzione dunque rivolta allo sviluppo dello scalo, non solo al rumore e alle nuove rotte. "L’obiettivo del Masterplan 2035 – è stato ricordato – è raggiungere 40 milioni di viaggatori e 1,2 milioni di tonnellate di merce", la necessità è che lo sviluppo avvenga in modo sostenibile sia per l’area lombarda sia per quella piemontese, sottoposta alle rotte. Jimmy Pasim (Rete Comitati Malpensa) ha evidenziato come "l’attuale sedime, confrontato con altri scali europei, sia assolutamente sufficiente per il funzionamento dello scalo", pertanto "le prospettive di crescita del Masterplan 2035 sono sovradimensionate soprattutto in riferimento al trasporto merci: è illogico che Malpensa voglia assumere un ruolo monopolistico in Italia per il settore cargo, serve un Piano nazionale del Trasporto aereo che ripartisca il traffico sui vari aeroporti del Nord Italia".

Dopo le relazioni tecniche si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato il sindaco di Varallo Pombia, Joshua Carlomagno, in rappresentanza dei 20 comuni dell’Ovest Ticino, il vicesindaco di Angera, Milo Manica, per i comuni del Varesotto del Cor2 (15 di seconda fascia), il sindaco di Nosate Roberto Cattaneo per i comuni del Castanese e Massimo Uboldi (Unicomal) in rappresentanza di associazioni e comitati, che hanno proposto un documento con obiettivi specifici: coinvolgere i Comuni nelle scelte, ampliare la commissione aeroportuale, fissare per Malpensa un numero massimo di movimenti e il divieto di voli notturni, ripartire i voli del settore cargo, in modo che le merci vengano sbarcate nello scalo più vicino al luogo di consegna.